Titolo: Nel giardino della follia
Autore: Edmondo De Amicis
Curatore: Enrico De Luca
Data di pubblicazione: Pubblicato per la prima volta nel 1899, qui viene proposta in versione con ultime volontà del 1094, data uscita 16 maggio 2024
Ce: Caravaggio editore
Costo: cartaceo 8,46 euro
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Valutazione personale: 💥💥💥💥/5
TRAMA:
Smetti un poco di codesta tua sicurezza orgogliosa, tu che credi di camminare sopra un ponte di granito e cammini sopra una corda, strapiombando a ogni passo, e non tenendoti su che a furia di cautele e di sforzi, senz’arrischiarti a guardar l’abisso che ti vaneggia sotto! Bada, bada che è «un meccanismo da nulla!»
Concepito negli ultimi anni della sua vita, in un periodo assai funesto, Nel giardino della follia apparve per la prima volta sulla «Rivista d’Italia» alla fine del 1899 come una sorta di reportage in cui Edmondo De Amicis descrive una visita fatta a un manicomio insieme al suo secondogenito Ugo. Qui, guidato da un dottore, suo amico, che gli mostra alcune ospiti e le loro stranezze che poi non sono, in taluni casi, differenti da quelle che si possono notare nel «mondo esterno», l’autore si abbandona a profonde riflessioni che diventano sempre più personali, tanto da non potersi astenere dal ricordare la tragica scomparsa del figlio Furio e dal fare menzione della propria dolorosa condizione esistenziale.
INFORMAZIONI BIOGRAFICHE:
Edmondo De Amicis (1846-1908), oltre a essere l’autore del celebre romanzo Cuore (1886), ha scritto numerose raccolte di racconti, fra le quali: La vita militare. Bozzetti (1868), Fra scuola e casa (1892), La maestrina degli operai (1895) e Nel regno del Cervino (1902). Ricordiamo inoltre i libri di viaggio (Spagna, Olanda, Ricordi di Londra, Ricordi di Parigi, Marocco, Costantinopoli, Sull’Oceano), i romanzi legati a finalità pedagogiche e sociali (come Gli amici, Il romanzo d’un maestro, Primo Maggio [incompiuto], Gli azzurri e i rossi e La carrozza di tutti), gli scritti politici ecc.
Enrico De Luca è professore a contratto presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. Fra le numerose curatele e traduzioni ricordiamo l’edizione integrale e annotata dei primi sei titoli della serie dedicata ad Anne Shirley di Lucy Maud Montgomery (Mondadori 2022/23), autrice canadese della quale ha curato vari titoli in prima traduzione italiana come I boschi e le stagioni, Collina dei Venti e l’autobiografia Il sentiero alpino (Lindau 2021/22). Per Caravaggio Editore – presso cui dirige tutte le collane dedicate ai classici – ha pubblicato testi di Burnett, Deledda, Dickens, Fitzgerald, Gilman, Jerome, London, Malet, Montgomery, Nesbit, Sinclair, Verga, Wiggin ecc.
COSA NE PENSO?
Edmondo De Amicis non ha avuto giudizi proprio lusinghieri per molti anni.
Il suo esordio avviene nel 1868 come novelliere fino al suo ultimo lavoro nel 1908, poco prima di morire.
Ovviamente tutti conoscono il suo "cuore" ma è stato anche scrittore di viaggi, di politica, di pedagogia e di raccolte di racconti.
L'anno che lo segnerà di più sarà sicuramente il 1899, per eventi funesti di ogni genere...
Questo testo esce per la prima volta proprio nel 1899. Quello che qui si propone segue l'ultima volontà dell'autore, del 1904.
Questo racconto ci porta in un manicomio in visita da parte di autore e uno dei figli, Ugo.
Qui la voce narrante in prima persona, verrà accompagnata dal medico amico suo, nella visita di questo luogo di perdizione.
Troveranno donne di ogni sorte, certo con qualche pazzia...ma che pensate che fuori di là non ce ne fosse?
La donna delle penne per esempio o la contessa, o anche una che aspettava l'amante che la doveva scortare a Firenze, un'altra ancora che pensava di dover soffrire, per non parlare di quella povera ragazza con la camicia di forza...
Insomma di donne sfortunate e con qualche rotella andata, ce ne sono parecchie e di tutte le età purtroppo...alcune si trovano là dopo un mal d'amore per esempio...alcune sono lì da poco altre da quella che sembra un'eternità...alcune vogliono scappare, altre vogliono vivere l'intera esistenza lì dentro.
Racconto ben descritto sicuramente, non dei più felici se vogliamo.
Il linguaggio è sicuramente d'altri tempi ma rimane facilmente leggibile anche con l'aiuto delle note per le parole più arcaiche o per i riferimenti letterari e/o storici.
La brevità poi aiuta a rimanere concentrati.
Bellissime illustrazioni di Vincent Van Gogh poi, impreziosiscono ancora di più questo volume.
Un'introduzione ci aiuterà a capire l'autore, il periodo storico di riferimento e da dove ci arriva questo racconto.
I MIEI PRO
Un testo che meritava di essere riportato alla luce.
I MIEI CONTRO
Non ne ho da segnalare.
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