mercoledì 25 settembre 2024

LA FORTEZZA DEL KALIMEDGAN, Stefano Terra

LE LACRIME DELLE DONNE M'HANNO SEMPRE DISARMATO E ADIRATO NELLO STESSO TEMPO


SCHEDA TECNICA:

Titolo: La fortezza del Kalimedgan 
Autore: Stefano Terra 
Data di pubblicazione: 20 maggio 2024
Ce: Gammarò edizioni
Costo: cartaceo 17,10 euro
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Valutazione personale: 💥💥💥💥/5




TRAMA:

La fortezza del Kalimegdan di Stefano Terra, romanzo originariamente uscito per l'editore Bompiani nel lontano 1956, è imperniato sulla ricerca, da parte di un giornalista, Ferrero, di un uomo, Giovanni Brua, scomparso nel pieno della Seconda guerra mondiale, ma della cui morte non si hanno notizie certe. A ingaggiarlo nella ricerca è la moglie Anna, la quale ha il sospetto che il marito sia ancora vivo. Ferrero, chiaramente alter ego dell'autore, legato alla donna dal ricordo di un amore giovanile, inviato speciale di un quotidiano torinese, sempre in giro per il mondo, in particolare nei Balcani e in Medioriente, al momento rinuncia, ma poi, di fronte alla prospettiva di fare il topo di redazione, che detesta, accetta. Si propone così come inviato a un altro quotidiano, con la scommessa di prendere idee seguendo proprio le tracce del Brua da quando, ufficiale dell'esercito italiano in Albania, oppositore del fascismo e di quella guerra assurda al fianco dei tedeschi, dopo l'8 settembre si era dato alla macchia. Le tracce di Brua porteranno Ferrero nei luoghi che hanno visto lo stesso Terra passare, prima come fuoriuscito e poi come giornalista. E anche le avventure saranno le stesse vissute dallo scrittore. Naturalmente, si viaggia molto con Terra, in questo romanzo: Grecia, Egitto, Palestina, Serbia, appunto, e lo si fa nel bel mezzo della Storia con la S maiuscola. Per altro, attraverso questa si scopre il complesso lavoro dei giornalisti, necessario a quei tempi per raccogliere, scrivere e, soprattutto, inviare le corrispondenze ai propri giornali in patria. Non era come oggi, dove tutto è più semplice con un pc o uno smartphone: allora bisognava trovare un telefono, e non era facile, contenderlo ai colleghi per dettare il "pezzo" ai dimafonisti o agli stenografi, oppure scrivere il pezzo con la macchina da scrivere su fogli di carta da infilare in una busta e, solo se non ci fosse una certa urgenza spedirlo per posta al giornale (i pezzi di colore, i reportage, avevano questa procedura, al contrario di quelle che dovevano essere le "ultime notizie", che erano sempre quelle di uno o due giorni prima, comunque non in tempo reale come adesso).





COSA NE PENSO? 

Un uomo che viaggia alla scoperta di un disperso. Questo è il libro ma non solo...vi regalerà molto di più...

Siamo accompagnati da Ferrero, giornalista sempre in movimento che viene ingaggiato da una certa Anna Graglia che inizialmente, stenta a riconoscere ma che poi identifica come una sua passata compagna di scuola.

Ma Anna non era solo questo, era probabilmente il primo piccolo sentimento giovanile... probabilmente questo fatto, unito alle sue lacrime, fanno crollare il Ferrero che, inizialmente, rifiuta la proposta della donna...una proposta di ricerca.

Dicevamo che cerca un disperso...beh ello è Giovanni Brua, marito di Anna, scomparso nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 1941 sul costone occidentale del Male Monastir in Albania.

Il protagonista avrà modo anche di confrontarsi col fidanzato di lei nonché cugino del Giovanni...che diciamo attende un via libera che ormai si procrastina da un po'...

Ferrero decide quindi di accettare, spinto anche dal desiderio di allontanarsi velocemente da Torino, nonostante sia la sua città...il giornalista prova difatti una grande malinconia e si sente frustrato all'idea di trovarsi dietro a una scrivania redazionale...decide quindi di proporre l'ennesimo viaggio al giornale locale per il quale lavora ma...non riceve il supporto che spera.
Questo lo spingerà a cercare lavoro e consenso ad un giornale di Roma che gli permette di partire per "scuse lavorative" (c'è da dire che invierà vari pezzi in redazione eh).

Visitare cimiteri e uomini ormai dimenticati dei Balcani e del Vicino Oriente...

Questo viaggio straordinario toccherà tante terre...la Grecia con Gallante e Agamennone, l'Egitto con Ramses e Madeleine, Gerusalemme con un vecchio compagno...fino alla Yugoslavia con Branko e forse la verità su Giovanni.

Ogni persona incontrata nel viaggio, fornirà un tassello più o meno grande utile alla ricostruzione dell'esistenza di Giovanni.
Per esempio con Madeleine abiterà per un po', a Gerusalemme arriva per seguire un amico sionista importante e così via...

L'epilogo piace, non l'unico possibile ma uno scenario assolutamente consono...unito magari alla comprensione di perché rimasti in sospeso...


Un romanzo del tempo se vogliamo, uscito per la prima volta nel 1956.

Il linguaggio è moderno, sciolto, quasi poetico alle volte.
La gestione della narrazione è ottima, rimanendo curiosa al lettore e non annoiandolo con passaggi troppi ostici.

Si parlerà di conflitti ovviamente, non solo della grande guerra.
Si tratterà anche la figura del giornalista attraverso il protagonista, alter ego dell'autore stesso, e si mostrerà come fosse un lavoro non semplice.

Saremo trasportati in varie nazioni, ognuna con caratteristiche differenti e personalità differenti ad accompagnare Ferrero.

Alcuni punti sono stati più impegnativi di altri ma in generale, il libro scorre molto bene se la tematica è gradevole al lettore.

Dicono sia il miglior lavoro di Terra, fortunata io allora ad aver letto proprio questo di suo.

Una persona scomparsa, una verità che viene a galla tra locali, ristoranti, chiaccherate, lingue sciolte, e trattenute.
































I MIEI PRO

Un testo senza tempo denso, pieno, ma senza annoiare.

I MIEI CONTRO

Non ne ho personalmente da segnalare, deve piacere la tematica.







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Grazie ad Anna e Raffaella per la copia ❣️














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