giovedì 21 settembre 2023

BLOG TOUR SORPRESA EXTRA : LONTANO DAL MONDO, AL CENTRO DELLE COSE, Francesca Lancini

 SOPRESA EXTRA_L'INTERVISTA







SCHEDA TECNICA:

Titolo: Lontano dal mondo, al centro delle cose 
Autore: Francesca Lancini
Data di pubblicazione: 12 maggio 2023
Ce: La vita felice
Prezzo: cartaceo 15,20 euro
Disponibilità: Amazon clicca qui
Tipologia: Narrativa contemporanea 




TRAMA:



Marzo, una domenica sera. Nella libreria di un piccolo paese della Liguria, Giulio sta firmando le copie della sua ultima graphic novel e getta lo sguardo verso la porta d’ingresso. Emma lo sta osservando oltre il vetro. Ne è certo: è un’allucinazione. È da tredici anni che non vede quel volto, il volto della donna che più ha amato nella vita. Trae un sospiro ed esce nel buio di una piazza deserta. 

Da quel momento, per l’intera notte, Giulio ed Emma, quasi quarantenni, ripercorrono ciò che per entrambi è stato il grande amore, inconsapevoli di essere legati da una dipendenza: quella di sostenersi a vicenda dopo l'esperienza traumatica che li accomuna. Perché Emma e Giulio hanno trascorso l’adolescenza nel mondo del tennis professionistico, in uno di quei centri di eccellenza che promettono di sfornare i campioni del futuro. Un inferno che ha distrutto le loro vite e deformato le loro personalità. Giulio è riuscito a ribellarsi al padre autoritario ed è diventato un autore di graphic novel. Emma, invece, è rimasta nell’ambito del tennis ed è diventata un’allenatrice. Quella notte segna un nuovo inizio per i protagonisti nel quale fare i conti con la realtà che si sono costruiti in quei tredici anni, tra desideri, ossessioni, aspettative, paure e, soprattutto, segreti mai rivelati. 
 
La vita ci parla: ogni evento è un segnale che ci indica la strada. Se imbocchiamo quella sbagliata torniamo al punto di partenza, a commettere gli stessi errori, ad affrontare le medesime situazioni. Quello che siamo dipende da ciò che ci narriamo interiormente. E quasi sempre è una narrazione altrui: quella dei genitori, dei mentori, degli amici o dei nemici. Solo attraverso l’incontro d’amore con l’altro riusciamo a modificare quel racconto, ma come farlo diventare il nostro e non quello in cui siamo rimasti intrappolati? Come si vince questa partita? 
Soltanto quando si è nel mondo senza essere del mondo. Quando si è al centro delle cose, perché si è al centro di se stessi. Giulio prova a giocare questo match, suddiviso in cinque capitoli. Cinque set dell’incontro sentimentale di un uomo in bilico tra favola e realtà.




INFORMAZIONI BIOGRAFICHE:

Ha praticato tennis a livello professionistico e lavorato come autrice e conduttrice televisiva. Per la Rai ha presentato i programmi Cool Tour (Rai 5), Top - Tutto quanto fa tendenza (Rai 1) ed è stata autrice di Dimmidite (condotto da Niccolò Agliardi, Rai 1). Per La7 ha condotto il programma Bianco e Nero con Luca Telese. 
Ha collaborato come giornalista con 7, Amica, L’Officiel, Lampoon, Il Tennis Italiano e Runner's World. È stata docente di drammaturgia multimediale all’università NABA di Milano e ora vive a Roma, dove lavora come sceneggiatrice. Per la Rai ha scritto il docu-film Palma Bucarelli, la rivoluzionaria, per la regia di Elisa Amoruso e il documentario Chiedi chi era Giovanni Falcone per la regia di Gino Clemente. Ha pubblicato i romanzi Senza tacchi e Armi di famiglia, entrambi per Bompiani, e il racconto Cosmogonia all’interno della raccolta Il Dio scontroso (Palombi Editori). Nel maggio 2023, per La Vita Felice è uscito il suo terzo romanzo: Lontano dal mondo, al centro delle cose.





L'INTERVISTA:

1) La prima domanda che pongo sempre nelle mie interviste è anche quella per la quale nutro estrema curiosità: cosa l'ha spinta ad iniziare a scrivere? In che modo e quando ha iniziato?
Ero all’estero, avevo poco più di vent’anni, facevo un lavoro che non mi piaceva e, nel tempo libero, prendevo il pc e raccontavo ciò che mi circondava. Scrissi un racconto. Un amico giornalista lo lesse e mi disse: questo è il capitolo di un romanzo. E così nacque il mio primo libro: Senza tacchi, che Bompiani pubblicò nel 2011.

2) "Prendetevi cura di voi stessi ogni tanto, altrimenti rischiate di morire senza essere mai nati".
Un invito forte, deciso che dovrebbe essere sempre seguito. Lei in che modo lo mette in atto?
La cura è il principio che regola la vita di chi vuole provare a essere felice. La cura significa prendersi carico di se stessi, della propria interiorità, imparando a conoscersi. Ho fatto molti anni di terapia e la frequento tutt’ora. Leggo molto, cerco di approfondire la mia parte spirituale e pratico la gratitudine. Quando si è grati ci si prende cura e, in quello spazio, la morte non esiste.

3) I due protagonisti di lontano dal mondo al centro delle cose, Giulio ed Emma (quella che all'inizio non c'è) hanno un passato in comune nel tennis. Lei come lo ricorda, come lo racconterebbe il suo passato nella medesima disciplina?
Come l’ho raccontato. Nel romanzo, la parte emotiva legata al tennis, è autobiografica. Proprio come Giulio ed Emma, ho frequentato un accademia e vissuto la quotidianità dei due protagonisti. Se ripenso a quel periodo lo ricordo come il momento della mia vita nel quale ho costruito la mia corazza. Un’armatura che sto cercando di smontare, giorno dopo giorno, ancora oggi.

4) Giulio vorrebbe quasi urlare tutta la sua rabbia e frustrazione verso quella donna che non ha mai completamente dimenticato. Si ispira ad una esperienza personale?
Si chiama dipendenza emotiva ed è un’esperienza comune a molte persone, tra le quali ci sono anch’io. Si ritorna alla conoscenza di sé: quando abbiamo consapevolezza di chi siamo, dei nostri confini e del nostro valore, guardiamo l’altro come altro da noi e non come fonte del nostro bisogno. La rabbia di Giulio è la rabbia verso di sé: non riesce a dimenticare Emma nella misura in cui non riesce a sopportare se stesso senza di lei.

5) Giulio inoltre vive un rapporto conflittuale col padre. Da cosa è scaturita la decisione di inserire questo aspetto?
Il profilo psicologico di Giulio è quello di un quarantenne che non è ancora diventato uomo.
Ovvero qualcuno in grado di affrontare le proprie parti oscure, il proprio dolore e il proprio vuoto.
Perché? Perché sono i padri a insegnare come si diventa grandi, sono i portatori del coraggio e della legge. Se, a loro volta, sono chiusi nelle loro paure e frustrazioni, come nel caso di Giulio, non riusciranno a fornire ai figli gli strumenti per crescere. I figli se la dovranno cavare da soli e cercarsi altri modelli.

6) Dall'altra parte abbiamo Emma con i suoi conflitti interiori, con i segreti mai confessati. Emma assomiglia a qualcuno di reale? O nasce unicamente dalla fantasia della sua penna?
Scrivo attingendo al mondo, alle relazioni, al passato, a tutto ciò che vedo e conosco, compreso me stessa. La realtà e la fantasia si mescolano sempre nei miei personaggi, l’obiettivo è che siano coerenti, potenti e veri.

7) Se si pone dall'altra parte e quindi in veste di lettore, ove orienta i suoi occhi? Genere preferito?
Divoro romanzi. La narrativa è il mio genere. Mi piace fare qualche incursione nel noir e non posso fare a meno della poesia. Negli ultimi anni mi piace avere sempre un saggio in lettura tra un romanzo e l’altro, oppure in contemporanea.

8) Al momento sta pensando di scrivere ancora? O si sta occupando di altro?
In questo momento sto scrivendo un nuovo romanzo, un intreccio di storie tra tre personaggi. E poi c’è una pièce teatrale in sviluppo, un documentario su una donna magnifica e una serie tivù sul mondo dei social.

9) Che messaggio vuole lasciare ai Suoi lettori?
Scrivo con la speranza che le mie storie siano uno specchio e mostrino ai lettori una parte di loro stessi. Il mio obiettivo, più che il mio messaggio, è che le pagine diventino uno strumento di consapevolezza per capire qualcosa di sé.

10) Se dovesse descrivere in tre parole il suo "lontano dal mondo al centro delle cose" quali
sceglierebbe?
Ironico, acuto, intenso.
 









 
COSA NE PENSO? 

Un romanzo contemporaneo che parla di emozioni, da leggere.

Che ne dite?


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Grazie a Matilde Bella per avermi nuovamente coinvolto. 








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2 commenti:

  1. Bellissima intervista, il libro mi ispira molto

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    Risposte
    1. Ho giocato per parecchi anni a Tennis. È uno sport che ti forgia nel carattere e che ti fortifica

      Elimina

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