LA FANTASIA NON È ALTRO CHE L'AUTOSTRADA CHE SATANA USA PER RAGGIUNGERCI
Ma passiamo al 2019. Il professor Ermete Di Stefano, antropologo forense, sta tenendo una lezione presso la facoltà di medicina di Milano prima di venire interrotto.
C'è bisogno di lui, della sua conoscenza per...un cada*ere.
Il vicequestore aggiunto Zamboni e l'ispettore Basile hanno ritrovato un corpo tra i boschi di Gussago, anzi ciò che ne resta.
Un ciondolo al collo, di San Clemente. Una posizione che sembra studiata. Una parola incisa tra gli alberi: GEHINNOM parola di derivazione ebraica, indica la valle dell'Hinnom nelle vicinanze di Gerusalemme. Un corpo che è quello di Anna Farri, una m*rte che riconduce a quella di Sant'Agnese, anche se la ragazza non era di certo una vergine, anzi...l'opposto.
Le prime domande affiorano, la testa si riempie di congetture. Ancora con le idee che si affollano, viene rinvenuto un altro corpo.
Questa volta tocca a Alfredo Lanciani, ritrovato nella Basilica di Sant'Eustorgio...deceduto come San Pietro da Verona. Un ciondolo anche questa volta, con i Santi Cosma e Damiano. Una frase scritta col sangue...MUED NI ODERC credo in Deum ovvero in Dio scritto al contrario. Sono le parole che, secondo tradizione, il Santo ebbe la forza di scrivere al suolo in punto di morte...
Si delinea un serial killer legato morbosamente alla religione, con una grande conoscenza relativa ai santi e ai testi, anche del latino. Si delinea una scrupolosa scelta delle vittime che devono reincarnare il peccato contrario ai santi. Poi quelle catenine...un indizio sulle prossime vittime?
Un numero 8 che continua a ripresentarsi, una stella ad 8 punte, 8 vittime l'obiettivo finale.
Un programma radio, quello di Vergani, un intervento anonimo...
Seminario minorile di Temù. Dovete indagare sulla morte di Eligio Martelli e i suicidi del 1982/83...
Le vittime si sueggono, la simbologia cristiana, gli indizi...ma nessuna prova. Sospetti, pedinamenti, intuizioni errate...
Zamboni e la sua squadra sempre ad un passo ma troppo lontani. Fino ad un rapimento finale, fino alla maschera del brighella...
E poi si sa...i sospettati più promettenti sono quelli dei quali non sospetteressi mai...
Un thriller/giallo poliziesco fondato su molti elementi classici ma con un serial killer diverso dai soliti incontrati. Parlerà di sé, tra i capitoli, in terza persona...alternandosi alle indagini.
Uno di quei testi che, da amanti del genere, leggerete molto velocemente alla ricerca del colpevole che attenzione...non verrà intuito se non alla fine dei giochi.
Con un'ottima gestione dell'indagine e dell'intreccio della trama, il libro risulterà fluido, senza intoppi.
Ci saranno anche dei piccoli momenti ove scopriremo di più sul privato delle figure più ridondanti della storia, ma senza andare ad incidere troppo e a distoglierci dal caso.
Uno stile narrativo appropriato, una gestione in capitoli brevi scanditi spesso da luogo e data per rimanere sempre ancorati al giusto filo temporale.
Una gestione di spazio tempo davvero ottimale. Descrizioni e dettagli che arricchiscono il testo senza mai appesantirlo.
Segnalo solo una piccola cosa che di certo non ne preclude la bella lettura...
Avrei preferito gli anni indicati come si consuetudine in numero e non in parola. A mio avviso si ha più difficoltà a fissarli mentalmente in tal modo.
Nel complesso comunque, come già detto, il testo è davvero un elemento del panorama che rappresenta, valido e di facile e coinvolgente lettura.
Molto interessante! ( e si, anche io avrei preferito gli anni in numero)
RispondiEliminaQuesto libro ha tutti gli elementi che piacciono a me. Amo i thriller, soprattutto quelli che rimangono un mistero fino alle ultime pagine
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