Hubert Senoner, uno chef dalle grandi doti che ha seguito il sogno della vita assieme all'amico Stefano in quel di New York.
Hubert che ha una sorella stupenda, Elisabeth, che ha due nipoti belle e solari Johanna e Barbara.
Ma una nube cadrà su questa famiglia, una di quelle che potrebbe rovinare esistenze e lacerare anime.
Un terribile incidente. Elisabeth ed il marito che non ce la fanno. Due bambine a pezzi ed orfane. Uno zio che decide, nonostante sia solo, nonostante avesse un sogno, nonostante non fosse la prima scelta, di prenderle con sé nella città natale.
Una nuova vita quella in Val Gardena, divisi in inverno nella casa di Santa Cristina ed estate nella baita all'alpe.
Una baita che sa di legno, di muschio, di casa. Una baita che accoglierà le sue ragazze sempre con gioia e tepore.
Johanna ha 10 anni quando ci entra per la prima volta, Barbara 8. E lo fanno assieme alla loro grande forza nonostante il lutto che schiaccia i ricordi.
"Ciò che per qualcuno è un colpo di fortuna, altre persone la chiamano tristezza."
Ma non saranno sole. Lì accanto un'altra baita, quella dei nonni di Christian, 10 anni anche lui, un ciuffo ribelle, una voglia di vivere incredibile.
Degli occhi che si guardano, degli occhi che hanno già capito che saranno l'uno per l'altra. Come amici, come complici, come compagni d'estate all'alpe, come avventurieri tra le montagne del Sassolungo e dello Sciliar.
Un inverno tra libri e scuola ad attendere l'estate, quella alla baita, quella insieme, quella per mano in ogni istante.
Ma la vita è anche crescita, scelte. È anche momenti duri, difficili.
Un dolore, uno svenimento. Johanna che decide di fare il medico da grande.
Johanna che si ricopre di libri, di studio, di voglia di farcela, per forza, assolutamente, senza seconde possibilità.
Ma un successo che significherebbe anche andare via, spostarsi a Milano...distante da zio Hubert, lontana dalla sorella Barbara e anche da Christian, lui che vive per la montagna, la sua montagna.
Lui che vive anche per guardare quei capelli biondi e quegli occhi vivaci, senza la forza di dire nulla...nemmeno quell'ultima sera assieme...
E in mezzo a questo mare
Cercherò di scoprire quale stella sei
Perché mi perderei
Se dovessi capire che stanotte non ci sei
Si cresce, si prosegue con la narrazione.
Johanna ce l'ha fatta, è a Milano.
Christian è stato strappato dal suo luogo ed è finito in Sicilia.
Ma ancora avanti e...Johanna e Leonardo, Christian e Carmen e Luca.
Una vita col piede sull'acceleratore però può essere gravosa, può fare impazzire... c'è una sola soluzione...1 mese di ferie, l'alpe.
Una coincidenza, di nuovo quegli occhi, mani che si sfiorano, parole che non servono.
Ma di nuovo un colpo di scena, una consapevolezza diversa, una scoperta che atterrisce, sarà la fine?
Senza cuore non c'è vita.
Senza cuore non c'è amore.
Senza amore non c'è vita.
Ma forse...due anime destinate ad essere unite cercheranno sempre, in ogni modo possibile, per quanto tempo sia necessario, di riunirsi.
Un romanzo di formazione che culla il lettore sullo sfondo della Val Gardena, ma anche delle bellezze a contrasto di Milano.
Col suo pov alternato in prima persona presente, permette al lettore di entrare in sintonia coi personaggi, con la storia.
Cambi temporali, passaggi narrativi di impatto, protagonisti ottimamente caratterizzati e raccontati, saranno il punto forte di questo romanzo che non solo è appunto crescita, strada nella vita ma anche amore, quello vero e puro per la persona amata, per uno zio che è padre, per una sorella, per gli amici, per le montagne.
Uno stile narrativo contemporaneo ma che ti catapulta anche indietro, al tempo della nostra storia e ti fa sentire a casa, ti fa sentire come se fossi tu tornata all'infanzia.
Una lettura estremamente piacevole, suggestiva, arricchita dai giusti colpi di scena su un sfondo d'eccellenza che non potrete esimervi da amare.
Apprezzo sempre i romanzi di formazione e quelli che pongono l'accento sulle relazioni importanti nella vita di una persona. Sicuramente poi una cornice ambientale suggestiva
RispondiEliminaTendenzialmente non amo i pov in prima persona, però ci sono dei libri che fanno da eccezione
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