COSA NE PENSO?
Mi chiamo Joanne K. Rowling, per gli amici Jo e sono nata nel 1965 in una piccola città nel sud-ovest dell'Inghilterra.
Se penso alla mia infanzia, ricordo solo che ero felice, la mia famiglia lo era.
I miei genitori si erano conosciuti alla stazione di King's Cross ove si erano letteralmente scontrati alla colonna che divide i binari (a me questo aneddoto ricorda qualcosa...).
Le mie passioni erano la lettura ma soprattutto la scrittura, adoravo viaggiare con la fantasia.
Ma quella felicità che ricordo con piacere non durò a lungo. La mia mamma si ammalò gravemente e ci lasciò. Papà ne fu distrutto, era irrascibile...era triste ed anch'io lo ero.
Mentre crescevo i libri e la musica furono le mie ancore di salvezza.
A 18 anni mi iscrissi a letteratura e lingue anche se avevo poco tempo passando la maggior parte del giorno immersa nei libri, come quelli di Tolkien, i miei preferiti.
A quel tempo poi viaggiai anche un po' per l'Europa.
Finché non arrivai a trasferirmi a Porto, in Portogallo. Qui mi sposai ed ebbi mia figlia Jessica.
Le cose però non andavano bene...
Ripresi in mano la mia vita andando via con Jessica e stabilendoci ad Edimburgo.
Nella valigia la nostra vita e...i primi tre capitoli della mia storia...quella di Harry Potter.
La scrittura mi aiutò tanto...c'erano giorni in cui non sapevo nemmeno se avremo mangiato...ma scrivere era un modo per fare ciò che meglio sapevo con la speranza di guadagnarne qualcosa.
Mi chiedono spesso come sono nati tutti i miei personaggi...direi un insieme di tante cose? Ricordi, fantasie ed emozioni.
Un esempio? Per delineare Hermione ho ripensato a me alla sua età.
Quando finii di scrivere il primo libro di Harry Potter cominciai a cercare un editore...12 case editrici dissero no, dovetti aspettare la tredicesima.
Pochi mesi dopo la pubblicazione, il romanzo iniziò a vincere premi, le vendite a salire sempre più....io e Jessica finalmente avevamo tutto ciò di cui avevamo bisogno e anche molto di più!
E cosa farne di tutta quella eccedenza? Iniziai a donare e sostenere varie associazioni e ne creai anche una di mia.
Sapevo bene cosa voleva dire essere poveri e volevo aiutare chi purtroppo era ancora tale.
Nei successivi 10 anni, scrissi i restanti libri della saga che furono tradotti in decine di lingue.
Nel 2001 poi la mia saga divenne film!
La saga di Harry Potter è diventata la più venduta della storia!
a finita la saga volevo ancora scrivere...avevo paura di non essere capace di staccarmi da quel mondo.
Ma ce l'ho fatta! E ho anche scritto libri polizieschi e ricchi di mistero.
Essendo così diversi dal fantasy decisi di pubblicarli sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith.
Ho avuto la fortuna di conservare nella me adulta la me bambina e con lei, la fantasia...quella che mi ha aiutato a scrivere.
Ho perseverato e tenuto duro senza abbattermi.
Ho inseguito il mio sogno e alla fine l'ho realizzato.
Quindi fatelo anche voi...credete nei vostri sogni, credete in voi stessi...sempre!
Una donna straordinaria, come sempre una lettura meravigliosa da condividere.
Come sempre illustrazioni bellissime coinvolgono ed accompagnano i piccoli lettori nella scoperta.
Un testo come sempre, scritto in modo che possa essere compreso e capito anche dai più piccoli che si appassioneranno alla lettura e alla scoperta, attraverso anche divertenti giochi.
Un'altra lettura condivisa entusiasmante e molto istruttiva.
Un ventitreesimo di collana davvero entusiasmante, chissà chi scoprimero la prossima volta.
La fotina è bellissima. Questo in particolare mi piacerebbe averlo essendo amante di Harry Potter. Bellissimo.
RispondiEliminaNon l'avrei immaginata in questa collana, ma ci calza benissimo
RispondiEliminaUna delle mie autrici preferite. L'adoro!!!
RispondiEliminaIn questo ultimo periodo non nutro grande stima per lei però ho sempre apprezzato molto la sua penna. HP è una delle mie saghe del vuore
RispondiEliminaAnche a me pare strano trovarla tra le Donne Straordinarie. Scrivere libri di successo non lo trovo requisito per essere considerate così eccezionali moralmente o umanamente.
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