Ho avuto l'onore di poter porre le mie domande all'autore ed ecco a voi il risultato...
1) Parto come sempre da una domanda che è d'obbligo...Cosa l'ha spinta ad iniziare a scrivere?Quando ha iniziato a farlo?
Circa sette anni fa iniziai a scrivere sceneggiature, prima per un corto e poi per dei lungometraggi, uno dei quali, Dawn Chorus, che uscirà nel 2022.
Il romanzo è arrivato in modo naturale, senza troppa premeditazione, a un certo punto ho voluto provare a scrivere qualcosa che non prevedesse passaggi successevi come avviene con il cinema e che fosse fine a se stessa.
2) Il suo testo "rito di passaggio" parla proprio di cambiamento e di come si procede verso l'età adulta. Cosa l'ha spinta a scegliere questa tematica?
Inizialmente pensavo fosse per provare a scrivere qualcosa che i miei figli potessero leggere. Con il senno di poi, forse un po’ come la storia che racconto, ho voluto mettermi alla prova e passare per una strettoia anche io misurandomi con la letteratura. Territorio sconosciuto per me considerato che non prevede il supporto di immagini fotografiche.
3) Nel libro conosciamo 4 ragazzi. Si ispirano a persone reali o magari a Lei medesimo?
I luoghi geografici si ispirano a posti che conosco bene ma i personaggi sono un minestrone di tratti caratteriali veri e inventati. Alcuni li riconosco.
4) Ho trovato molto particolare ed ingegnosa la scelta di non attribuire ai personaggi dei veri e propri nomi. Ce ne parli un po' più approfonditamente.
La loro è una vera e propria ricerca identitaria che parte dal nome. Anzi dal rifiuto dei nomi che gli furono dati dagli adulti che poi li hanno abbandonati in un orfanotrofio. Non a caso i ragazzi non partono per la loro avventura prima di aver trovato dei nuovi nomi con i quali definirsi.
5) In che genere letterario si sente più a suo agio in scrittura e perché?
Rito di Passaggio non solo è il mio primo romanzo pubblicato, è anche il primo che scrivo. Non precluderei nessun percorso in questo momento. Diciamo che tra scrivere questo romanzo e girare il mio primo film mi sono fatto un’idea della mia cifra stilistica. Il racconto intriso di poesia è un territorio in cui mi sento a mio agio.
6) Sta lavorando già ad un nuovo titolo?
Sì, ho la storia già mappata, sto cercando il ritmo di lavoro giusto per completare la prima stesura. Il working title è Norden.
7) Da invece lettore, cosa ama particolarmente leggere?
Sono onnivoro, faccio fatica a segnalare un genere in particolare. Di certo torno spesso a visitare Malcom Lowry.
8) Ha qualche scrittore dal quale trae ispirazione?
Continuo a rileggere Lowry nella speranza che mi passi qualcosa per osmosi, ma è pura illusione. La musica e il percorso di alcuni artisti più audaci continua a essere un faro che tento di seguire.
9) Che messaggio vuole passare col suo testo ai lettori?
Non penso di avere un messaggio quando scrivo. E’ sempre un esercizio utile a me per scavare, capire e intrattenere me stesso. Non è nella mia indole passare messaggi o insegnare. Così come non è nel mio stile imboccare la storia al lettore. Almeno spero.
10) Cosa vorrebbe rimanesse impresso di "rito di passaggio”?
Come dicevo poco sopra, non c’è premeditazione. Scrivo molto velocemente e solo dopo inizio a capire perché ho scritto quella storia e quale significato possa avere per me. Sono molto curioso invece di sentire le varie reazioni che provoca nel lettore. Senza né confermare né smentire mi intriga molto ascoltarle. Spesso sono quei feedback a svelarmi aspetti della storia e di me stesso che altrimenti ignoro. Una sorta di analisi gratuita da parte di perfetti sconosciuti.
I miei complimenti all'autore per il suo esordio e a te per la bella intervista
RispondiEliminaBellissima questa intervista!
RispondiEliminaCome dissi tempo fa, mi ricorda un po' le vibes di Stand by me
RispondiEliminasplendida intervista, brava!
RispondiEliminaDavvero delle domande interessanti😍
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