SECONDA TAPPA: SOGNI ED INCUBI, MODA E SCRITTURA
1)Titolo: Senza tacchi
Autore: Francesca Lancini
Data di pubblicazione: 19 aprile 2011
Ce: Bompiani editore
Prezzo: ebook 8,99 euro/cartaceo 14 euro
Disponibilità: Amazon clicca qui
2)Titolo: Armi di famiglia
Autore: Francesca Lancini
Data di pubblicazione: 28 maggio 2014
Ce: Bompiani editore
Prezzo: ebook 9,99 euro/cartaceo 16,15 euro
Disponibilità: Amazon clicca qui
TRAMA SENZA TACCHI:
Sofia Martini è una modella milanese di 24 anni che odia il suo lavoro e si racconta un sacco di bugie. Nella sua vita ci sono: i genitori anaffettivi, la sorella Ginevra, sedicenne cinica e colta, Gian Alfonso il praticante avvocato, Alessandro il fotografo e Paolo il libraio maledetto. Ma ci sono soprattutto le modelle: un groviglio di personalità deviate, inutili, stanche, affamate e pericolose. Milano, Miami, Barcellona: sono le tappe del cambiamento di Sofia, scandito da una vita frenetica tra set fotografici, passerelle e incontri surreali. Sofia gira intorno a se stessa cercando sempre di sfuggirsi. Perché, se riuscisse a prendersi, dovrebbe lasciar cadere tante cose inutili che le danno sicurezza: gli uomini, i flash dei fotografi e la sua involontaria bellezza. Perché Sofia Martini è cattiva e ironica, e il suo occhio implacabile si posa con la stessa precisione sul suo animo, su un corpo maschile e sulla stupidità dei tanti che incontra. Sofia si ribella alle frivolezze della moda, che è solo una manifestazione della malattia del momento: la superficialità. Urla l'importanza delle emozioni, combatte contro gli sguardi spenti e va in cerca di quelle risposte che, a volte, è difficile dare anche a se stessi.
TRAMA ARMI DI FAMIGLIA :
"Armi di famiglia" inizia con un biglietto, quello che i Vento, storici produttori di armi, ricevono da Olivia, la figlia più piccola. È un invito a tutti i membri della famiglia a riunirsi a casa. Così, per la prima volta dopo anni, si ritrovano... Viviana, la madre: amministratore delegato, che gestisce le questioni affettive come fossero comunicati aziendali. Vittoria, la primogenita: conduttrice TV, con due figli in sovrappeso e una vita che si misura in numero di spettatori. Virginia, direttore marketing ossessionata dalle strategie: "Se il tizio di Brescia delle pompe funebri distribuisce anelli a forma di bara, non vedo perché non dovremmo farlo anche noi con i fucili". Viola, doppiatrice: è davanti alla scelta più complicata per una donna. E Giacomo, il padre, che consuma le giornate nel silenzio del suo laboratorio. Tutti hanno un obiettivo: tenere nascosto qualcosa. Perché Olivia è l'unica a tardare? Perché al suo posto si presenta Elio, un giovane che si stabilisce in casa pilotando le dinamiche familiari? Francesca Lancini torna con un nuovo romanzo: un ritratto di famiglia in un Nord di restrizioni emotive, fra insulti travestiti da complimenti e sguardi impietosi che sembrano porre un'unica domanda: esiste forse qualcosa di più comico dell'infelicità?
INFORMAZIONI BIOGRAFICHE :
Francesca Lancini è nata a Brescia, ma per lavoro vive tra Roma e Milano. È laureata in Scienze della Comunicazione.
Per alcuni anni ha praticato il tennis a livello professionistico, entrando nella classifica WTA, prima di un infortunio.
Come modella ha sfilato per numerose case di moda. Ha lavorato in televisione al Festival di Sanremo 2006 condotto da Giorgio Panariello, come conduttrice insieme alle colleghe Marta Cecchetto, Vanessa Hessler e Claudia Cedro. Come attrice ha recitato in Madame (Canale 5).
Al cinema è apparsa nel film Ocean's Twelve (2004), nel ruolo di una donna del ladro Toulour (Vincent Cassel).
Ha collaborato come giornalista pubblicista per Sette, Amica, L'Officiel e alcune testate sportive, ed è stata conduttrice del TG sportivo di Sky Sport 24.
Nel 2011 ha scritto il romanzo Senza tacchi (Bompiani), con protagonista una modella.
Nel 2011 avrebbe dovuto partecipare al programma di Vittorio Sgarbi Ci tocca anche Vittorio Sgarbi (Rai 1), ma dopo un incontro in cui era presente anche Silvio Berlusconi decide di rinunciare al programma.
Dal 2012 conduce su Rai 5 il programma Cool Tour (aveva già condotto Cool Tour Più l'anno precedente) ed è docente di scrittura creativa presso l'università NABA di Milano.
Nel 2014 è uscito il suo secondo romanzo per Bompiani, dal titolo Armi di Famiglia.
Dal 2015 conduce il magazine di moda Top - Tutto quanto fa tendenza, in onda su Rai 1.
Dal 2017 co-conduce con Luca Telese Bianco e Nero - Cronache italiane, su LA7.
Ma ora che abbiamo ben presentato i suoi testi e l'autrice e molto altro, veniamo a noi con la seconda tappa di questo blog tour di scoperta.
SOGNI E INCUBI. MODA E SCRITTURA:
“Francesca, ti vogliono a Miami,” mi disse un giorno la booker dell’agenzia di moda per la quale lavoravo. Stavo per finire l’università e avevo due mesi liberi prima della discussione della tesi. “Perché no,” risposi. Una settimana più tardi arrivai a Miami, in una sera di febbraio. Fu l’inizio di un incubo che, presto, si trasformò in un sogno. La villetta a due piani su Alton road, costeggiava il Miami beach Golf Club, un luogo popolato da signori che atterravano sul manto verde con il jet privato e signore che sorseggiavano cocktail al fianco di cagnolini griffati di piccola taglia. Al mio arrivo trovai il cast al completo di ciò che aveva tutta l’aria di un reality show: otto modelle con altrettanti problemi esistenziali, che si litigavano mele verdi e ragazzi palestrati. Ognuna, a turno, mi poneva un problema che sembrava insormontabile: applicare o meno uno shampoo schiarente su capelli danneggiati, pianificare una settimana di uscite a cena nei migliori ristoranti, riducendo al minimo le calorie, dare retta a quel fotografo convinto che la coda di cavallo mettesse in risalto le orecchie leggermente a sventola. “Cinque anni di lavoro e nessuno me l’aveva mai detto, ti rendi conto?” diceva Anna, una brasiliana di una bellezza indicibile. Mi osservavano come fossi un’aliena o un’aspirante omicida, perché trascorrevo i miei pomeriggi all’ombra della sala da pranzo, a scrivere o a leggere. Non spostavo mai lo sguardo dallo schermo o dalla pagina, tranne che per mangiare, fare la spesa o lavorare. Anna, un giorno, mi chiese se avessi bisogno di un abbraccio. Devo aver suscitato pena dopo aver rifiutato inviti a feste, partite di beach volley e aperitivi in terrazze panoramiche. Fui persino accusata di supponenza, anche se la mia era solo paura. Avevo vissuto tutta la vita in un campo da tennis, protetta dalla quotidianità rassicurante dei gesti meccanici: alzarsi allenarsi, frequentare la scuola, andare a dormire. Non ero pronta a farmi sorprendere dalla vita. Il mondo, là fuori, mi spaventava. Così iniziai a scrivere ciò che vedevo e ascoltavo. Le vite delle persone intorno a me si animarono fino a diventare avventure romanzesche. Ogni lamento conteneva uno spunto per un paragrafo, ogni tragedia scorreva sotto la lente dell’ironia. E così, alla fine di quell’avventura americana, nacque un racconto. Lo spedii a un caro amico con la timidezza di chi credeva di aver gettato via il tempo. Invece mi disse: “Non è solo un racconto, è il capitolo di un libro.”
Senza tacchi nacque così, come un romanzo di formazione: quella di una ragazza che stava cercando la propria strada. Più scrivevo e più intravedevo la via d’uscita da quel mondo fatto di pose, ammiccamenti, misure, insulti travestiti da complimenti, superficialità. La creatività risiede in altre stanze, nelle quali si scelgono tessuti, si inventano mondi femminili che si imprimono nella storia. Tutto il resto è manovalanza di lusso.
Eppure, sono grata alle esperienze che ho vissuto: dentro di me c’è un catalogo di sguardi pieni di empatia, situazioni tragicomiche, ed eventi illuminanti, che mi rallegrano ogni volta in cui tornano a farmi visita. Persone che hanno compiuto un tratto di strada con me e mi hanno dedicato le loro cure, i loro sorrisi, la loro stima. Ed è grazie a quel tempo luminoso e buio al contempo, che ho trovato la scrittura come forma per esprimermi e per comprendermi. La scoperta di una parola, la chiusura di un capitolo, la musicalità di una frase, mi hanno salvato la vita. È stato Kurt Vonnegut a definire al meglio questo processo, in un libro dove sono racchiuse le conversazioni con un altro scrittore: Lee Stringer. Vonnegut sostiene che la scrittura non sia certo un modo per fare soldi, ma “per prendersi cura delle proprie nevrosi, migliorare se stessi e quando si compie, è come stringere la mano a Dio.”
Francesca Lancini
COSA NE PENSO?
Delle parole che dicono molto su percezioni e sentimenti vissuti nel mondo della moda.
La salvezza? La penna. La scrittura per star bene, la scrittura per imprimere sé stessi e ciò che ci circonda.
Lo trovo davvero bellissimo.
E voi?
Se acquisterete la vostra copia dal link in scheda tecnica, mi aiuterete con una piccola percentuale. Le vostre condizioni di acquisto non subiranno alcuna modifica, grazie ❤️
Grazie a Matilde Bella per avermi nuovamente coinvolto.
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Un altro bel romanzo da leggere
RispondiEliminaNon conoscevo quest'autrice, grazie mille per avermela fatta scoprire!
RispondiEliminaUn piacere ❤️
EliminaNon conoscevo nulla di tutto ciò, mi hai convinta!
RispondiEliminaNe sono felice
EliminaUan scrittrice di uci ho sentito parlare molto e sempre bene. Le storie che intreccia, sembrano davvero accattivanti. Da provare
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere qualcosa di suo infatti
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