COSA NE PENSO?
Prendo in mano questo testo, ovviamente uno storico, e rimango subito colpita dallo stile narrativo scelto che ho trovato nuovo, fresco.
Difatti il romanzo ci racconta le gesta e l'ascesa di quell Ottaviano che diventó l'Augusto e lo fa con uso di missive, di parti di diari ed epistolari.
Una narrazione quindi, che rimane in tal modo coinvolgente per l'intero periodo e senza risultare pesante od inappropriata.
Avremo modo di incontrare Ottaviano all'inizio di tutto quando, ancora bambino, segue la sua istruzione sotto la protezione dello zio Giulio Cesare che sarà, come ben sappiamo, a breve assassinato lasciandolo come suo successore.
Tra amici come Marco Agrippa, Salvidieno Rufo e Gaio Cilno Mecenate e nemici tra cui lo stesso Marco Antonio, in un rapporto di amore ed odio, vedremo come il ragazzo si trasforma in uomo e successivamente in un Dio per quel di Roma.
Roma, la città eterna, la città di potere, la città dei senatori corrotti ed avidi ma anche di quelli devoti alla causa.
Roma che con Augusto trova finalmente la pace tanto agognata, abbandona le guerre civili e trova la prosperità meritata.
Leggeremo di battaglie, di trattati per la pace, di matrimoni e divorzi combinati.
Leggeremo di Giulia, unica figlia di Cesare Ottaviano, di come abbia dovuto vivere nella consapevolezza di essere pedina fondamentale nella salvezza della sua patria.
Vedremo anche come, a seguito del suo ultimo matrimonio, quello che le ha portato il vero odio, si lasci andare a quel che giudica lei stessa il suo vero io, quell'io che porterà il padre a mandarla in esilio per averle salva la vita.
Ottaviano, nonostante la sua salute che sarà sempre la più cagionevole, succederà a tutte le persone che ritiene amiche e alla fine, morirà per ultimo nella città dove i ricordi dell' infanzia sono vivi.
Una lettura storica che non vuol essere un trattato preciso ed inespugnabile sulla sua vita ma che è stato abbellito di ciò che si riteneva più opportuno ai fini della storia.
Una lettura sicuramente piacevole e fluida che ho trovato rallentata solo nell'ultima parte ove il vecchio Cesare Augusto, si racconta attraverso la missiva al suo amico Nicola che in realtà, non leggerà mai la lettera poiché già venuto a mancare in quel tempo.
Uno storico che non posso che consigliare a tutti gli amanti del genere, soprattutto per il suo stile innovativo anche se scritto negli anni 70, che ho amato particolarmente.
Davvero molto interessante per me! La figura di Augusto e in generale l’antica Roma mi affascina tanto!
RispondiEliminaAnche io amo il periodo
EliminaQuesta è una lettura che voglio assolutamente fare. Mi aveva colpito questo titolo della Fazi. Mi hai convinta
RispondiEliminaMi fa piacere, poi fammi sapere che ne pensi
EliminaDi questo libro ne ho visto parlare ovunque, devo proprio dagli una possibilità
RispondiEliminaSe ti piace il genere, direi proprio di sì ❤️
EliminaMi sembra un libro davvero coinvolgente
RispondiEliminaSi, lo è assolutamente
EliminaSI tratta di un periodo che mi interessa particolarmente, mi segno il titolo!
RispondiEliminaBene, mi fa piacere 😍
EliminaDavvero molto bello questo libro!
RispondiEliminaNon posso che consigliartelo
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