martedì 18 novembre 2025

INTERVISTA AUTORE: CECILIA RITA, Mantide

CECILIA RITA, autrice di Mantide








SCHEDA TECNICA:

Titolo: Mantide
Autore: Cecilia Rita
Data di pubblicazione: 19 settembre 2025
Ce: NN editore 
Costo: ebook 7,99 euro/cartaceo 16,15 euro
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TRAMA:

Un romanzo d'esordio ipnotico e underground, la nuova fuggitiva italiana racconta l'atavico senso di colpa femminile: quello della donna-mantide che, scegliendo di non accudire, viene accusata di uccidere. Colpevole per quello che riesce a intuire e colpevole non per ciò che ha fatto, ma per ciò che ha smesso di rappresentare.



INTERVISTA

1) La prima domanda che pongo sempre nelle mie interviste è anche quella per la quale nutro estrema curiosità: cosa ti ha spinta ad iniziare a scrivere? In che modo e quando hai iniziato?
Ho iniziato come iniziano tutti: leggendo. Ancora adesso inizio così, quando voglio scrivere qualcosa. Con la lettura e la ricerca, rubando qua e là come il ladro di fuoco, ascoltando voci di altri e replicando quel canto. 

2) Questo libro è un quasi grido d'aiuto di tutte quelle donne che rifiutano il ruolo che è sempre loro affibbiato e diventano donne-mantidi, rifuggendo il ruolo di salvatrici. Davvero interessante questo concetto. Posso chiedere dove nasce? È qualcosa che ti appartiene personalmente?
Non lo vedo come un grido d’aiuto. La protagonista, Mia, non sta cercando aiuto, anzi, preferirebbe essere dimenticata nella sua tana mortifera, scavarsi un buco e chiuderlo con la terra. Infatti Mia non è l’eroe di questo romanzo, anzi, a sua volta ha contribuito a costruire una relazione fittizia, aerea, fatta di idee vaghe. E piano piano se ne renderà conto. Nessuno l’ha accusata di niente, si è accusata da sola; noi, avendo solo il suo punto di vista, siamo costretti a crederle, ma non è detto che dovremmo. Ma nel titolo si trova, incapsulato, il percorso che fa Mia: da animale che stacca la testa al partner dopo il sesso a profetessa visionaria (Mantide viene dal greco Mantis, che significa indovina, sacerdote), che scruta il futuro, invece del passato, e cerca un segno da fuori.

3) Nel testo troviamo personaggi iconici, sopra le righe. Ognuno di loro sembra avere una caratteristica peculiare e un ruolo ben definito. Come è nata quest'idea? Qualche personaggio esiste davvero?
No, sono tutti inventati e tutti parte di quella che Noël Carroll chiama Wheel Of Virtue: ognuno incarna un’idea, un punto di vista diverso su alcune cose del mondo - l’amore, il senso di colpa, la felicità - e tra di loro si confrontano, attraverso la maieutica del dialogo. 

4) Mia fa un lavoro davvero inusuale. Conoscenza diretta?
No, solo tanta ricerca, per fortuna :)

5) Hai sofferto anche tu del senso di colpa che si attacca a Mia? O cosa vuoi consigliare a chi sta vivendo dentro una realtà simile?
Onestamente non saprei, dentro Mantide c’è una storia inventata; se qualcuno, per sfortuna, si dovesse trovare in una situazione simile, la scelta che farei io sarebbe affidarmi alla terapia, perché non credo che nei libri si possa trovare una soluzione. 

6) Se ti poni dall'altra parte e quindi in veste di lettore, dove orienti i tuoi occhi? Genere preferito?
Non ho un genere preferito, vado a naso: consigli di altri, imprinting, istinto, necessità che vengono dal ventre o che hanno a che fare con ricerche specifiche (una bella lingua, un’atmosfera gotica, una tragedia sui rapporti familiari, un mondo magico).

7) Al momento stai pensando di scrivere ancora? O lo stai già facendo?
Al momento sto scrivendo la tesi di laurea magistrale, ma penso anche di scrivere un altro romanzo. Ma pensare non è scrivere, quindi ora non posso dire se l’idea sopravviverà.

8) Quali sono le penne che ti hanno ispirata? O da cosa nasce il tuo approccio alla scrittura?
Le penne che mi hanno ispirata sono Ottessa Moshfegh, Maggie Nelson, Viola di Grado, Annie Ernaux, Olga Tokarczuk, David Foster Wallace.

9) Se dovessi scegliere il tuo personaggio preferito, quale sarebbe e perché?
Dennis: perché è buono, racconta storie ed è uno psicopompo.

10) Se dovessi descrivere in tre parole il tuo "Mantide" quali sceglieresti?
Non sono sicura di aver capito la domanda, ma direi minotauro da bilocale. È una frase di Giovannone, e mi piace lo schiocco linguistico provocato da due mondi che cozzano: la mitologia e la quotidianità più contingente. E poi, fa pensare all’amore, ai labirinti, alla sofferenza, all’attualità di certe storie sempreverdi.

11) Questa è una domanda bonus...che arriva dal mio gdl a tema NN editore: quanto tempo ci hai messo a scrivere questo libro e cosa ti ha portata a farlo?
Ci ho messo un anno per la prima stesura, e altrettanto tempo per l’editing. È stata la necessità a portarmi a scriverlo: cercavo una storia da dare in pasto alla scrittura.





































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Grazie al'autrice per la sua disponibilità ❣️














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