SESSANTANOVESIMO APPUNTAMENTO RUBRICA #LETTUREINFAMIGLIA
Titolo: Io, Lavinia la prima pittoressa
Autore: Paola Goretti
Illustratore: Carlotta Passarini
Ce: Minerva edizioni
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2024
Prezzo: cartaceo 11,40 euro
Disponibilità: Amazon clicca qui
Valutazione personale: 💥💥💥💥💥/5
Tipologia: Biografie di artisti per bambini dai 10 anni
TRAMA:
"Sono nata a Bologna nel 1552. Mi chiamo Lavinia. Lavinia Fontana. E sono una pittrice."
COSA NE PENSO?
C'era un tempo in cui alle bambine e alle ragazze niente era concesso. Niente di niente.
Un tempo che...o suora/monaca o moglie/madre.
Ma se lei avesse voluto di più?
I suoi genitori mai la ostacolarono e lei col pennello in mano...era un'altra, era la versione migliore di se stessa, era viva.
"La perfetta felicità, per me assoluta e oceanica, era una sola: DIPINGERE."
Lavinia Fontana nacque a Bologna il 24 agosto 1552.
Ehi, neanche a farlo apposta! Giusto 473 anni fa.
La pittura per parte di padre, i libri per parte di madre, nutrirono il suo spirito fin dalla nascita. Era figlia dell'arte e come tale voleva vivere.
Quando aveva 20 anni diventa papa col nome di Gregorio XIII, Ugo Boncompagni che fu una figura sicuramente importante, essendo un promotore di arte.
Lavinia iniziò, come tanti, con autoritratti per conoscersi meglio, per sperimentare, per diventare grande!
Il primo fu nel 1577 col nome di "Autoritratto alla spinetta". Il successivo fu del 1579 e fu su commissione! Uno spagnolo a Roma, un certo Ciaconio, glielo commissionò.
Da Bologna arrivò anch'ella a Roma tra il 1603 e il 1604 eh...ma prima...
A 25 anni (notevolmente tardi per l'epoca) si sentì pronta a sposarsi, a diventare madre, restando ovviamente se stessa.
Giovan Paolo divenne la sua metà. Un matrimonio che stava bene alle famiglie, questo è quanto e senza fidanzamento, che all'epoca non si usava.
Lavinia fu fortunata perché questo sodalizio, si dimostrò il migliore che potesse capitarle.
Suo marito la spalleggiò sempre.
Tra il 1578 e il 1595 divenne madre 11 volte e per 9 dovette piangere la loro prematura scomparsa. Solo 2 figli sopravvissero a lei, solo 2.
I figli erano una gioia grande per lei che non ostacolò mai il suo essere pittrice ma anzi, diedero slancio e lustro ulteriori.
Il 18 febbraio 1583 arrivo poi una commissione prestigiosissima che le cambiò la vita. Il Consiglio Cittadino di Imola le chiese una pala d'altare! Una pala al centro! Lei, un'artista da centro!
Continuò comunque coi ritratti che erano il suo cavallo di battaglia ove dava un lustro e un risalto alle vesti incredibile!
Si ricorda il ritratto della famiglia Gozzadini ove dovette raffigurare un'intera famiglia tra vivi e morti.
Si ritrovò anche a ritratte una cosiddetta, donna barbuta. Non volle farne un fenomeno da baraccone ma darle la sua dignità facendola posare elegantissima.
Ecco, è tempo di andare verso Roma. E qui, fu persino ammessa, prima donna in assoluto, alla blasonatissima Accademia di San Luca, che riuniva i più valenti pittori.
Lavinia poi, decise di tuffarsi in nuove tematiche nei suoi dipinti e quindi si mise a rappresentare temi biblici e mitologici.
Il suo ultimo quadro su proprio uno di questi, Minerva in atto di abbligliarsi. Qui si lasciò anche andare e dimenticò il suo lato estremamente pudico e posato e decise di immortalare la dea nella sua nudità.
Una donna immensa e straordinaria Lavinia, capace di essere donna a modo suo, moglie, madre ma anche pittrice straordinaria.
Il suo nome era sulla bocca di tutti, il suo pennello conosciuto in ogni dove, la sua fama la precedeva ovunque.
Una vita la sua, fatta anche di grandi dolori e non solo di grandi gioie. In gioventù, aveva perso anche i due fratelli.
Il pennello come prolungamento naturale del suo braccio.
Essere artista come essenza primaria della sua anima.
Illustrazioni bellissime, che mantengono incollati ad esse, accompagnano un testo ben scritto, semplice senza essere banale. Capibile dai giovani lettori senza sminuirne il pregio.
Non solo illustrazioni disegnate, ma anche stampe dei suoi quadri...che dire, ho guardato incantata mezz'ora la pala d'altare.
I MIEI PRO
Una storia che insegna e lo fa egregiamente.
I MIEI CONTRO
Non ne ho da segnalare.
Grazie a Silvia per la copia❤️
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