GLI SPETTRI VIVONO DENTRO DI NOI. GLI SPETTRI, TALVOLTA, SIAMO NOI
SCHEDA TECNICA:
Titolo: Le stanze buie
Autore: Francesca Diotallevi
Data di pubblicazione: 14 ottobre 2021
Ce: Neri Pozza
Costo: ebook 9,99 euro/cartaceo 17,10 euro
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Valutazione personale: 💥💥💥💥/5
Gdl: leggendoNeriPozza di Maria Guidi
TRAMA:
Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi, con una capacità di raccontare fuori dal comune, ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso.
Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare.
Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro.
Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.
COSA NE PENSO?
Torino, marzo 1904. Un'asta con il mobilio della casa stregata. Un uomo tra il pubblico che acquista, a prezzo assurdamente alto, un vecchio carillon...
Ma viaggiamo a ritroso nel tempo, al 1864. Lo facciamo col quell'uomo, signor Vittorio Fubini...ex maggiordomo di villa Flores, subentrato alla zio Alfredo nel ruolo.
Si era chiesto spesso il perché di quel lascito, ma il suo onore, gli impediva di ignorare il richiamo alla villa.
Lì ove trovo il padrone Amedeo, sua moglie Lucilla, la figlia Nora e la servitù tra cui il cameriere Fosco e Ottavia, lei che è lì fin dal principio, come Pietro del resto.
"Vostro zio diceva che questa casa vi aspettava"
Una casa dove sembrano accadere cose strane, dove stanze devono rimanere chiuse, soprattutto una, dove una chiave viene ereditata, dove una certa signora vestita di bianco sembra apparire...
Ma Vittorio è un uomo tutto di un pezzo, difficile impressionarlo...ma persino lui arriverà a volersene andare...
Prima quelle iniziali sul pezzo rotto, L.F., poi quella scritta "Lei è mia", poi quella porta aperta...
E infine quegli occhi, quel profumo di fiori, quelle boccete in quel capanno... è tutto sbagliato...
Un finale che spiazza poi, spiegherà ogni cosa e lo farà attraverso ricordi e profumi.
Ciò che resti era la verità.
Un romanzo ricco di mistero e suspance che tiene incollati alle pagine, non annoia mai.
Un protagonista ligio al dovere ma che scopre sentimenti nuovi e mostra in continuazione, nuovi lati di sé.
Inizialmente quindi, nei racconti, si mostrerà molto fin troppo, impostato e molto pieno di sé...poi acquisterà nuova dimensione, sicuramente preferibile.
Una verità a lungo celata che viene a galla.
Ricordi che si presentano prepotenti.
La neve che cade e riaccende incubi...
Un libro che posso caldamente consigliare su più fronti.
Qualche piccola licenza letteraria la si fa passare visto che è finalizzata al racconto.
Ci sono un paio di cose che stonano pensando razionalmente ma la trama aveva bisogno di questi passaggi.
Stile narrativo elegante e senza tempo. Una scrittura che ben si sposa con ambientazione e trama.
I MIEI PRO
Stile elegante per una trama che fila e incuriosisce.
I MIEI CONTRO
Non ne ho di importanti da segnalare.
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Copia mia personale acquistata di impulso❣️
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