sabato 3 agosto 2024

CHIODI, Antonio Schiena

NE INVENTA DI STORIE, LA GENTE, MA SONO TUTTE BUGIE. QUASI TUTTE.


SCHEDA TECNICA:

Titolo: Chiodi
Autore: Antonio Schiena 
Data di pubblicazione: 26 settembre 2023
Ce: Fazi editore
Costo: ebook 9,99 euro/cartaceo 16,15 euro
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Valutazione personale: 💥💥💥💥💥/5




TRAMA:

Chi fa le cose per rabbia non ha paura.

Marco frequenta le medie e non ha mai conosciuto suo padre. È un ragazzino chiuso e molto solo che si sente brutto e incapace di fare qualsiasi cosa: anche per questo, forse, i suoi compagni lo deridono. Giorno dopo giorno, Marco cova dentro di sé una rabbia crescente che sfoga prendendosela con un Pinocchio di legno lasciatogli dal padre e scontrandosi spesso con sua madre, da cui si sente incompreso.
Quando in classe lo sfidano a entrare di notte nel cimitero del paese per il tradizionale rito di passaggio che spetta a tutti i ragazzini del luogo, Marco non esita ad accettare la provocazione pur di dimostrare che anche lui appartiene al gruppo. Anche il burbero custode del cimitero conduce una vita isolata: è un uomo di mezza età, misterioso, che vive con la sola compagnia del suo cane meditando in continuazione su un errore del passato che lo tormenta da anni. Quando il macabro gioco ideato dai ragazzi non va come previsto, la vita di Marco e quella del custode si scontreranno fatalmente, finché i segreti più oscuri di ognuno non verranno alla luce in un crescendo spaventoso che porterà a un finale dai risvolti inaspettati.
Chiodi è un romanzo di formazione insolito e potente, un ritratto lucido dell’adolescenza che non teme di mostrarne anche gli aspetti più cupi e drammatici, dalla solitudine al bullismo. Ma è soprattutto una storia sulla difficoltà di accettare se stessi e sull’importanza di imparare dai propri errori, anche dai più gravi, per poter andare avanti, migliorarsi e superare le proprie paure.











COSA NE PENSO? 

Dicono di me che sono un mostro, che maledico le anime dei bambini, che sono l'Avvinto. Dicono che vivo di notte e che sono un assassino. Ne inventa di storie, la gente, ma sono tutte bugie. Quasi tutte.

La leggenda dell'Avvinto viene narrata in paese da almeno otto generazioni. Una leggenda che parla di un uomo, un uomo che sbeffeggia la morte e ci rimane fregato. Un uomo che si trova al Bello, il cimitero di paese.

Ciascuno di loro è entrato bambino nel cimitero e ne è uscito uomo. Questa è la sfida per i giovani delle scuole medie. A nessuno questa sfida ha mai fatto del male.
Fino alla tragica vicenda di Marco Torre.

Marco, un bambino che vuole crescere per non essere più additato, deriso, sbeffeggiato. Marco che subisce in estremo silenzio, che non da voce al suo tormento interiore. Marco che ha solo i suoi libri che lo mettono al livello degli altri.

In tutto il resto è considerato il diverso. 
Leo è l'unico a parlargli, isolato anch'esso perché troppo grasso, al contrario di lui che lo è perché è troppo piccolo. 

Altra voce narrante di questa storia, sarà il custode del famoso cimitero. Un uomo che torna dopo anni alla città natale, dopo il fatto. Sa che non ricadrà negli errori del passato. Ne è certo. Lo deve essere.
Accompagnato dal fedele alano Robinson, sarà anima viva tra i morti. Nel luogo dove poter rivedere lei, nel luogo dove ricordarsi di lui, di ciò che ha fatto.

La sua punizione, eterna.

Ma torniamo a Marco...una scritta sul banco, STASERA, la voglia di riscatto, la speranza della fine di ogni sopruso. La voglia di essere visibile anche a lei, Sara.

Una notte buia accompagnato da Leo e da chi lo bullizza. Un atterraggio facile, l'abbandono di tutti, sì...TUTTI.

Una presa in giro che continua, delle parole rivoltagli proprio da lei, ormai solo.
Una speranza che breccia nel cuore, una speranza di non dover più pensare a chiodi da fissare al legno.
Una speranza che viene erosa, consumata, vinta. Un gesto, il FATTO.

E d'altro canto lui, il custode. Quegli occhi che rivede per caso...Fiore. Il suo incontro con un bimbo che sogna di crescere, la consapevolezza di non potersi più nascondere, un nome pronunciato. Un bimbo che si fa grande e si scherma da ogni cosa, nella speranza che quel vuoto sia presto colmato.


Un romanzo breve ma intriso di forte significato. Una storia di crescita, di formazione, di come sentimenti inespressi possano arrivare a logorarti dentro e poi anche fuori. 

Una madre poco presente, un figlio che si sente solo, continuamente beffeggiato da chi dovrebbe farlo sentire parte di un gruppo. Il suo volere omologarsi pur di farsi accettare. Lo scherzo che porta al punto di rottura nel modo più irrimediabile possibile. La sofferenza che si dipana anche verso chi nonostante tutto, ama.

Un uomo che rimembra il passato, che sente la ferita riaprirsi ogni giorno, in ogni momento che il suo sguardo si posa su di lei e su di lui...testimonianza di ciò che ha fatto.

Un bambino che rivive i suoi ricordi ma che può essere ancora salvato.

Una caratterizzazione ottima, una gestione dei tempi narrativi eccellente con capitoli brevi che si alternano tra le voci narranti.
Un giusto epilogo che, se siete bravi, potrete riconoscere ad un certo punto del testo ma che non perderà comunque la gioia e la volontà di giungere alla sua dispiegazione.

Una tematica viva, ancora troppo prolifica. Il bullismo in fase adolescenziale, uno dei più duri, uno che ti segna irrimediabilmente e che crea ricordi impossibili da eliminare completamente.
Un soprannome, un commento di troppo. Una persona che soffre e si chiude ancora più in sé stessa...perché non tutti sono in grado di reagire, non tutti riescono a farsi scivolare di dosso ogni cosa.

Un libro da leggere e condividere. Un libro per guarire.



































I MIEI PRO

Romanzo da leggere, assolutamente. Dalla tematica importante e attuale.

I MIEI CONTRO

Non ne ho da segnalare.







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