mercoledì 1 maggio 2024

FIGLI, FIGLIE, Ivana Bodrozic

LA PIACEVOLE GIOIA DELLE PICCOLE ILLUSIONI 

 
SCHEDA TECNICA:

Titolo: Figli, Figlie
Autore: Ivana Bodrozic 
Data di pubblicazione: 29 agosto 2023
Ce: Sellerio
Costo: cartaceo flessibile 4,99 euro/cartaceo rigida 15,20 euro
Disponibilità: Amazon clicca qui
Valutazione personale: 💥💥💥💥💥/5



TRAMA:

Lucija è costretta da un incidente a vivere segregata nel proprio corpo e immersa nel proprio pensiero. Nonostante questo, nell’inerzia del fisico ma nella mobilità dello sguardo e della sensibilità, si immerge nella vita che la circonda, e riesce a percepire i limiti delle persone che pur godendo della libertà di movimento non usano questa libertà per diventare ciò che in fondo vorrebbero. È come se il loro corpo, femminile o maschile che sia, e le aspettative a esso connesse, biologiche, sociali, ideologiche, le frenassero nella ricerca del proprio carattere e del proprio destino.
Attorno a lei si muovono la madre e il compagno Dorian, uomo in un corpo di donna sul punto di iniziare la transizione della propria identità, in grado di comprendere e di accettare Lucija come invece la madre di lei non è mai riuscita a fare. Ma la madre, la cui reazione naturale nei confronti del diverso è reprimerlo, ripudiarlo e punirlo, è a sua volta una donna che soffre, succube da sempre della dittatura dell’altro: del padre, della suocera, della società. In questo nuovo romanzo, acclamato per il suo stile e la forza emotiva, Bodrožić si confronta con il tema della libertà e dell’autodeterminazione individuale, restituendoci una storia di vita e di amore tanto delicata quanto drammatica. È un’opera di grande impegno sociale che mai accoglie tesi scontate e prive di sostanza, e che racconta una delle storie d’amore più tenere e tormentate della recente letteratura croata.











COSA NE PENSO? 

Un testo diviso in tre parti, un inno al perdono ma anche un urlo degli invisibili della società.

Un libro difficile da raccontare, andrebbe semplicemente letto a fondo, senza fretta, con la voglia di comprendere.

Una figlia, Lucjia. Un fidanzato Dorian che prima era Doria, ermafrodita. Una madre. Un fratello, Tomislav.

Un uomo in un mondo creato per loro. Un uomo che pensa di essere superiore. Un uomo che grida alla famiglia tradizionale. Un uomo-padrone. Un uomo che pretende di governare sugli altri.

Una madre gelosa. Una madre che resta attaccata e appesa alla speranza di redenzione. Una madre col passato difficile nascosto in un presente che lo è altrettanto. Una madre maltrattata da quel figlio maschio che venera essenzialmente perché è uomo. Una madre cieca nei confronti della figlia e delle sue esigenze. Una madre che ama profondamente ma che non riesce a vedere quanto è amata a sua volta.

La prima parte si apre con Lucija. Si apre sull'Ospedale per le cure paliative. Si apre con un pseudocoma o sindrome locked-in ovvero uno stato vegetativo permanente che si sviluppa in seguito ad un trauma cranico.

Povera Lucija. Un incidente e ora la sua vita è questa. Capire tutto ma non riuscire a muovere nulla. Sentire ma non poter replicare.
Ma lei lo vuole realmente? Lei voleva essere così? O quell'incidente aveva altro scopo?

Il suo Dorian parla nella seconda parte. Parla della sua transizione iniziata. Parla del difetto, della vergogna che prova verso il mondo...quel mondo che non lo accetta e per il quale lui si sente sempre colpevole. 
È difficile vivere con perenni sensi di colpa soprattutto senza averne realmente...perché la colpa è di una società bigotta, austera, chiusa solo in ciò che è chiaro e capibile in fretta, senza sforzi ulteriori.
Una società, una madre che ha scelto che alla nascita fosse Doria...un corpo che non appartiene, una sofferenza sempre più grande, una voglia di cambiare e allo stesso tempo la paura del dopo. 

La terza parte è dedicata a quella madre che appare come un' egoista, attaccata morbosamente alla figlia. Ma sappiamo davvero perché è così? Sappiamo davvero cosa prova? No... Lucjia non lo sa e nemmeno noi...almeno noi lettori però, ci faremo un'idea chiara in questa sezione dedicata al suo passato...un marito debole, soggiogato dalla famiglia, dei suoceri opprimenti, una madre che è peggio della sua versione da adulta.

Non fare la diversa.
Questa è la frase che si sposa a tutte le voci narranti, quello che si sentono dire in continuazione....come se essere diversi e se stessi fosse una colpa. 


Uno stile narrativo pieno, poetico, sofferente ma anche potente. Uno stile ricercato, adatto a ciò che viene narrato.
Un libro difficile da leggere e da digerire ma che va preso e portato a casa.

Dei momenti difficili per me, soprattutto ora, da leggere...il modo in cui veniva lavata, girata, accudita in ospedale. L'incapacità di fare capire che anche il bene può far male a chi è lì, inerte. La difficoltà di sopportare una stanza sempre uguale, sempre la stessa prospettiva, sempre le stesse giornate che si succedono. 
Aggiungo per me la paura a essere sempre un peso costante per tutti. La voglia di cancellare tutto ma anche l'impossibilità di farlo. La voglia di tornare come prima ma la consapevolezza che non sarà mai così.

Quegli occhi di compassione che non riesci a sopportare sul tuo corpo ma che probabilmente faresti anche te al loro posto.


Tematiche forti, una società retrograda e maschilista, una guerra che fa capolino all'occorrenza, una vita sul filo del rasoio, "un incidente" che cambia tutto.
































I MIEI PRO

Da leggere, non si può dire nulla di più.

I MIEI CONTRO

Non ne ho da segnalare.







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1 commento:

  1. vorrei leggerlo, non lo conoscevo ma mi ispira molto

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