VEDO UNA LETTERA 35. È QUI CHE HO DECISO DI COMINCIARE A SCRIVERTI.
Titolo: Suites Francesci
Autore: Marco Marziali
Data di pubblicazione: 21 aprile 2023
Ce: Augh!
Costo: cartaceo 15 euro
Disponibilità: https://amzn.to/4cnHhrt
Valutazione personale: 💥💥💥,5/5
TRAMA:
Marco Marziali, nel suo quarto romanzo, parte dall’8 giugno 2018 e arriva fino al giorno dei suoi primi cinquant’anni, il 16 giugno 2020. È un’opera autobiografica, intima, nella quale ogni lettore può ritrovare una parte del proprio vissuto. Marco racconta quei giorni con passione civile e uno sguardo che anticipa l’oggi e affida al padre, attraverso quaranta lettere, le proprie ansie, concentrate sul suo lavoro di medico, sulla pandemia e sulla quotidianità della vita in famiglia, con la musica che risuona in ogni pagina. Le Suites francesi, suonate di seguito e molto lentamente, diventano risorsa ricercata e desiderio di un’apparizione, rivelazione di un mondo che non può più tornare, ma si armonizzano pure alla realtà che narra di balletti politici, disastri climatici e stragi disumane nel Mediterraneo. Le lettere sono cronache da cui emerge tutta la tensione della ricerca e la sensibilità di Marco poeta con il saluto toccante a personaggi illustri e rivoluzionari che lo hanno accompagnato, ma anche con lo sguardo carezzevole verso i suoi affetti.
COSA NE PENSO?
Marco, l'autore, si racconta in queste pagine.
Lo fa parlando col padre venuto a mancare, attraverso delle lettere. Lo fa pensandolo lì con lui, a suonare le suites francesi al pianoforte.
Un amore viscerale per la musica da parte di entrambi, dei tasti che uniscono mani in movimento.
Un lavoro difficile, prezioso, duro soprattutto durante un'epidemia.
Marco è medico, uno di quelli irregolari...che ama rimanere a parlare coi pazienti e soprattutto, ad ascoltare.
E poi, quel 16 gennaio del 2019...un licenziamento collettivo dopo 16 anni di attività trapiantologica continuativa presso il Policlinico di Tor vergata.
Ma non tutto è perduto, va solo trovato un nuovo reparto, una nuova missione.
Marco con quella foto profilo anni 50 in cui suo padre era un ragazzo giovane e bello, con una fisarmonica in braccio, ancora vivo, nella musica.
Il padre che quella malattia se lo è portato via e lui ne ha ancora terribilmente bisogno.
E poi tutti i suoi pazienti, le loro storie....la chemioterapia, la fase di trapianto, le cellule staminali.
Di sicuro non serviva loro un virus, uno che ormai conosciamo fin troppo bene.
Una pandemia che ha lasciato il segno nel cuore e nell'anima, un distanziamento sociale che ha cambiato tutto, una desolazione, una città m*rta.
Fino a quei vaccini, quei vaccini che hanno diviso la popolazione tra consenso e diniego.
Ma si avrà anche modo di tenere le fila della politica e dei cambiamenti in atto nel periodo di riferimento.
Un Marco medico, musicista ma anche e soprattutto figlio e padre.
Un'opera autobiografica molto intima, ove l'autore si racconta e lascia pensieri su carta ad un padre non più al suo fianco.
La musica classica la farà da padrona tra le pagine tra Bach, Chopin e Mozart.
Un passaggio continuo tra la terza e la prima persona. Forse, considerando il contenuto, avrei mantenuto un approccio più vicino al lettore con l'uso esclusivo della prima persona.
Racconti di vita che ci ricorderanno momenti della nostra, felici ma anche molto tristi.
Ho ancora difficoltà a leggere della pandemia, soprattutto di numeri esatti, di chiusura forzata, di liberi tutti finiti male. Col tempo forse e si spera, questa storia darà solo una parte, una parte piccola, una sfumatura sbagliata.
I MIEI PRO
Racconto intimo attraverso lettere.
I MIEI CONTRO
Avrei preferito un uso esclusivo della prima persona.
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Diciamo che il tema della malattia per me è sempre molto difficile da affrontare nei libri. Difatti ne ho letti rare volte con questo argomento
RispondiEliminaper ora mi sono rifiutata di leggere libri sulla pandemia e sul covid che non siano materiale di studio, ma forse un giorno proverò a leggerne uno
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