Terza media. Vacanze di Pasqua. La Prof. di italiano ci porta in biblioteca per scegliere dei libri da leggere per le vacanze. Una specie di condanna. Io indico quello più grosso, in atto di sfida. E lei “E’ troppo difficile per la tua età!” A me s’illuminano gli occhi “E’ perfetto, lo voglio!”
Era Il nome della rosa di Umberto Eco. Ovviamente aveva ragione la Prof. Lo lessi e lo rilessi cinque volte senza capirci (quasi) niente. Tuttavia restò in me l’indelebile impressione che leggere e scrivere fossero veramente una bella cosa. Da lì a riempire quaderni interni d’inutili aforismi e iscriversi a filosofia è stato un attimo.
Poi la musica, i viaggi, i concerti (sono direttore d’orchestra) hanno preso il sopravvento sulla mia vita, ma quando, alla veneranda età di 39 anni ho messo le mani su una storia che valeva davvero la pena di raccontare, l’antica passione ha bruciato con fiamma nuova e vivissima, ed in tre anni di lavoro è nata LA REGINA DELLA NOTTE, il mio primo romanzo in assoluto.
2)Ne La regina della notte, si delinea subito come la ricerca storica sia stata accurata e longeva. E’ un appassionato della materia?
Quando devo eseguire un’opera lirica scritta, per esempio, nel Settecento, è sempre stata mia curiosità documentarmi e informarmi sul contesto storico.
Inoltre mio padre e mio fratello (che è stato parte integrante di questo lungo processo creativo) sono architetti, specializzati nel restauro di Palazzi storici. Visitare spesso cantieri di Palazzi, respirare la bellezza dei loro affreschi e delle loro proporzioni, non ha fatto che accrescere la “malattia”. I miei studi di filosofia hanno fatto il resto, rendendola incurabile. Tanto che adesso, questa mia curiosità/ossessione storica mi pare del tutto normale!
3)Incontreremo vari nomi noti durante la narrazione, ognuno di loro presentato anche nelle proprie fragilità d’animo. Cosa l’ha spinta a scegliere proprio loro e quel determinato periodo storico?
Non ho scelto i miei personaggi. Io ho scelto di raccontare una scia di efferati omicidi, veri, inspiegabili, tremendi, che cambiano il corso della Storia. Una scia di sangue che si origina in modo assai singolare da un’opera musicale oggi semisconosciuta di Domenico Cimarosa, andata in scena nel febbraio 1792. Tutti gli altri personaggi si sono affacciati dopo, ho quasi avuto la sensazione che mi dicessero: “Guarda, che di questa storia, faccio parte anch’io!”
4)Nel testo troviamo grandi protagonisti del panorama musicale classico, basti pensare a Mozart ma anche a Cimarosa e ad un giovane Ludwig. E’ solito ascoltare musica classica? Autore preferito?
Come avrà capito la musica è l’altra grande parte della mia vita, oltre ad essere la mia professione.
La ascolto, la eseguo, la dirigo, la canto, la improvviso, la insegno. Anche se, ovviamente, il mio lavoro nei Teatri italiani ed esteri si concentra prevalentemente sulla direzione di opere liriche italiane del Sette-Ottocento.
5)Assolutamente utile l'idea di dividere i capitoli per periodo temporale. Dà un senso maggiore di ordine ed armonia. Un espediente che ho apprezzato molto. È stata un’esigenza anche per Lei in fase di stesura passando spesso da una città all’altra?
Esattamente, ha colto nel segno. Fin dall’inizio mi sono reso conto che la storia che volevo raccontare era un intreccio di storie apparentemente diverse, e che invece erano tutte legate. Proprio come accade in musica, dove diverse linee melodiche sembrano raccontare emozioni apparentemente lontane, mentre sono studiate dal compositore per fondersi insieme, inaspettatamente. Un intreccio che svela un nuovo e più profondo punto di vista sulle cose e sull’anima dei protagonisti.
6)Se dovesse delinearsi come scrittore ai suoi lettori in tre aggettivi, come si definirebbe?
Poiché La Regina della Notte è il mio primo romanzo, anziché me, provo a descrivere in tre aggettivi il mio libro: spietato, vero, commovente.
7)Se si pone dall'altra parte e quindi in veste di lettore, ove orienta i suoi occhi? Genere preferito?
Certamente il romanzo storico (a patto che sia di qualità). Certamente la saggistica. La narrativa italiana ed estera la frequento molto, ma alla fine mi affeziono a pochissimi autori. E poi i classici di qualunque genere, a non finire.
8)C'è qualche autore/ice che è fonte di ispirazione per Lei?
Dan Brown, Umberto Eco, Paulo Coelho.
9)Sta attualmente lavorando ad un altro libro? Magari ad un prossimo volume che prosegua la narrazione di La regina della notte?
Si, è possibile…
10)Se Le chiedessi quale tra i personaggi storici portati su carta in La regina della notte è il suo preferito, cosa risponderebbe?
Non ho dubbi: il Conte Andreij Razumovskij. Il più magnetico, il più indefinibile, il più terribile.
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