Nilde è una ragazza riservata e timorosa di tutto e la sua ansia aumenta quando Norma inizia a comportarsi in maniera strana. Da quando è caduta dalla bicicletta mentre raccoglieva le ciliegie, sua cugina non sembra più la stessa: scompare senza motivo ogni volta che scoppia un temporale, è scontrosa, non le parla, impedendole persino di avvicinarsi. Nilde prova a seguirla nei campi, ascolta le voci che circolano in paese, ma non riesce a capire perché la sua Norma, il suo punto di riferimento nella vita, bella come la Madonna del Magnificat che le loro madri tanto veneravano, le stia facendo questo.
Cosa spinge Norma ad allontanarsi da Nilde e a fuggire come una bestia selvatica al primo rombo di tuono? Cos’è successo quel pomeriggio lungo l’argine del fiume? Perché tra di loro quell’abisso improvviso di silenzi e bugie?
Il legame indissolubile che lega le due protagoniste verrà messo a dura prova da inquietanti apparizioni e inspiegabili fughe in una storia perturbante fatta di assenze e di mistero. Sullo sfondo, una terra magnetica, insidiosa come il fiume che la attraversa: quel Po che la rende fertile ma che talvolta la travolge per riprendersi tutto.
Un libro intenso e visionario in grado di scandagliare i segreti della natura e dell’animo umano. L’esordio straordinario di una giovanissima autrice.
COSA NE PENSO?
29 giugno 1958
Una data che da un inizio ma anche una fine alla nostra storia, una storia che si colora di leggenda e credenze popolari.
Ma per assaporare il nostro racconto al meglio, dovremo volgere la testa all'indietro e tornare al 1951 e, in alcuni lampi di ricordi, fino al 1926.
Nilde e Norma, due cugine più sorelle rimaste orfane in giovane età. Condividono la vita, la casa, sono famiglia.
Nilde più composta e riservata, Norma più esuberante ed estrosa.
Ma Nilde è rimasta sola. Nilde che ancora soffre nel ricordare ciò che né è stato di Norma.
Norma che cambia, un giorno cambia. La sua aggressività colpisce Nilde e la ferisce, ma mai come il suo abbandono.
Il Po fa da sfondo alla nostra storia ed è proprio dal fiume che si attingono miti e credenze.
Voi mi chiamate "il fiume", "il Po", ma questo è solo il nome di un luogo...
Un richiamo, una voce lontana, un'ombra nera...
Lampi, tuoni.
Acqua che incede ed avanza, acqua che non si ferma e non perdona.
"La Madona de la Vegna noa gà da movarse, altrimenti vien zò tenpesta!"
Norma quel richiamo l'ha sentito, ormai ce l'ha sotto pelle.
Nilde non capisce, Nilde rincorre ma non raggiunge.
Nilde vattene!! Deve restare al sicuro...
Nilde ed il Magnificat, unico amaro ricordo.
Un cherubino dai riccioli dorati, proprio come lei.
Nilde che può sostenersi solo su Domenico, ragazzo che guarda con occhi diversi...figlio di Gigliola, una donna che ne sa molto sul fiume, fin troppo...
Un antico voto, una nascita.
Una vita per il fiume.
Il fiume in piena, l'argine che cede, l'acqua che invade, un popolo in fuga.
Di nuovo.
Una ragazza dovrà morire, lei non ci serve.
E tu mamma, lo sapevi?
Uno scritto bello, poetico, soave, ricco di sfumature e presenze. Dettagli raccontati come carezze che rimangono impresse sotto pelle, vicende che mettono ansia cupa e timore.
Raccontato in prima persona da Nilde ma poi anche da Norma ci darà modo di entrare in sintonia con esse e comprenderle.
Una storia che incanta e incuriosisce, di una terra non così lontana da me, una storia che non conoscevo, una storia che mi ha stupita e che vi stupirà.
Sarò stata criptica, sarò stata enigmatica ma quello che voglio fare è solleticare la vostra curiosità per farvi giungere a queste pagine e rimanerne rapiti.
Questo libro, che vedo un po' ovunque, mi incuriosisce da matti. Lo trovo davvero singolare
RispondiEliminaanche io l'ho visto spesso in giro per i social
EliminaConosco i luoghi del romanzo perché è da lì che proviene mia madre e mia nonna mi parlava spesso del suo paesino nel Polesine
RispondiEliminaMi incuriosisce molto, ti devo dire la verità. L'avevo già visto in giro e ora che ho letto il tuo pensiero, mi piacerebbe recuperarlo.
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