COSA NE PENSO?
Asserisco subito, concedetemelo, in questo modo...che fatica per una neofita come me.
Mi spiego ovviamente meglio.
Ci troviamo catapultati in una storia che inizialmente, sembra presentare più scenari non strettamente collegati.
Partiamo con Lily che porta a Londra ad un certo Stewart Proctor una lettera della madre morente. Di questa lettera non sapremo contenuto, né leggeremo alcunché...ma probabilmente ne intuiremo i tratti più avanti.
Ci spostiamo poi a East Anglia da Julian Lawndsley, un uomo della city che ha deciso (anche qui non aspettatevi di venire a patti sul perché) di lasciare ogni cosa ed aprirsi una graziosa libreria in questa landa desolata quanto caratteristica.
Una sera, scorge un uomo...un uomo con la lobbia e l'impermeabile beige...un certo Edward Avon.
Un signore distinto e singolare che asserisce quasi da subito, di aver avuto un'amicizia col padre di Julian e che ahimè, conosce la sua dipartita.
Subito nel piatto, troveremo domande se vogliamo intime e controverse, di certo che non ti aspetti da una fresca conoscenza.
Il tutto assieme ad un progetto, un progetto per quello scantinato vuoto...la repubblica della lettura.
Ma...proseguiamo...
Tornando sui nostri passi, alla madre morente di Lily, una certa Deborah Avon (si eccoci col collegamento) non è di certo una signora qualunque, ma fa parte di qualcosa di grosso.
Ceramiche cinesi?bianche e blu?
Ne sa qualcosa Celia?
Ma lo conosce poi Edward?
Stanza segreta super vietata?
Ma il nostro uomo con la lobbia ed impermeabile beige nasconde probabilmente qualcosa che ha fatto o che qualcun altro ha fatto?
Proctor lo deve trovare!
No Julian, lui non si farà più trovare...
La mia prima esperienza con l'autore (genio io ad aver atteso un romanzo postumo) non è stata quindi delle migliori.
Sarà che non ero abituata al suo stile letterario abbastanza rapido ed eclettico, che sovrappone passato e presente anche quando effettivamente siamo al passato (?), Sarà che appunto non ho un riferimento, un background delle sue opere, sarà che non ero pronta...ma per me è un grande punto di domanda.
La problematica che mi si è presentata durante la lettura è stata la poca comprensione della storia non riportando l'autore molto dettagli della stessa.
Volendo però andare più a fondo della cosa, capisco che tutta la percezione avuta, sia legata alla mia non esperienza con l'autore.
Un libro che ho letto si velocemente ma dovendo soffermarmi su alcuni passaggi, rileggerli magari ma che in ogni caso, non mi ha lasciato un ordine mentale tale da voler approcciarmi con più ardore alle sue opere.
Lo consiglio? Se conoscete le Carrè e avete già avuto modo di apprezzare il suo stile... assolutamente.
I veri appassionati hanno dato questo testo come un giusto coronamento della sua scrittura, anche se più affettato dei precedenti.
Se siete alla prima esperienza...beh...magari iniziate gradualmente e dall'inizio.
Questo consiglio l'ho avuto direttamente da chi ha masticato le Carrè fin dai suoi primi titoli.
Difatti ogni mio commento legato alla mia difficoltà letteraria, lo imputo maggiormente a questo fattore.
Quando mi approccio ad un autore assolutamente nuovo per me, ho la, chiamiamola necessità, di trovarmi di fronte un testo che sia descrittivo ed esaustivo.
Qui abbiamo invece qualcosa di incalzante e rapido, adatto sicuramente ai lettori con una conoscenza approfondita.
La poca chiarezza non mi ha mai convinta. Non conosco l'autore ma non credo il suo stile faccia per me
RispondiEliminaNon mi attira, ti dico la sincera verità. Penso che in questo periodo abbia bisogno di una lettura leggera, cosa che non posso trovare ib wuesto libro, a quanto ho capito
RispondiEliminaMia madre è una sua fan. Io non ho mai letto nulla di suo, eppure avrei una marea di libri da dove cominciare
RispondiEliminaPeccato non sia stato molto chiaro e dettagliato, il più delle volte è quello che conta in un buon romanzo!
RispondiEliminaAnche io sono d'accordo con le altre. Quando ci sono poche descrizioni e quindi poca chiarezza per comprendere a pieno la storia e apprezzarla, mi darebbe un po' di noia.
RispondiElimina