TERZA TAPPA: IL MESSAGGIO
Titolo: Il paradosso di Epimenide
Autore: Enrico Francesconi
Data di pubblicazione: 15 dicembre 2021
Ce: eBiblio
Prezzo: ebook 8,99 euro
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TRAMA:
Giorgio Morandini è un ricercatore del Centro delle Ricerche per le scienze cognitive e tecnologie della conoscenza, posto in cima a una collina di un innominato paese. La sua è una vita rutinaria, in bilico fra ubbidiente pratica scientifica e l'ambizione a un assoluto romantico, sintetizzato dall'ambire a progettare un calcolatore in grado di scegliere autonomamente e avvicinarsi ai caratteri dell’intelligenza umana.
Ma in un'estate più lunga e calda del solito, nella sua quotidianità irrompono due persone che stravolgeranno tutto: Tommaso, un collega del Centro che lo sprona a costruire un’intelligenza artificiale utilizzando materiale biologico (un cervello conservato presso i loro laboratori); e Alessandra, una vecchia fiamma che ritorna nella sua vita, riaccendendo passioni sopite.
Il progetto di Giorgio e Tommaso è arditissimo perché si prefigge di replicare l’unicità del cervello umano quale sistema logico in grado di superare l’incompletezza dei sistemi teorici.
Mentre il progetto romantico e avveniristico di un sistema integrato, logico e biologico insieme, sembra andare a gonfie vele, e l'interesse di Alessandra per Giorgio sembra trasformarsi in un sentimento più importante, un evento inatteso interrompe l'idillio.
Qual è la causa? Chi ha interesse a ostacolare un tale esperimento? Quali timori può sollevare? E cosa ha a che fare tutto questo con il teorema di Gödel? Vi è forse nascosto un insondabile segreto?
Giorgio si sente tradito e il clima di entusiasmo che accompagnava i giorni dell'esperimento si trasforma in un cupo sospetto per tutto e tutti: si tratta della rivalità di qualche collega o l’interesse di qualcuno molto vicino a Giorgio?
Le indagini al Centro delle Ricerche procedono in un crescente clima di personali diffidenze, ipotesi di complotti e un’ombra che consuma il protagonista e lo accompagna a un finale sconcertante e inguaribile allo stesso tempo.
INFORMAZIONI BIOGRAFICHE :
Enrico Francesconi (Lamporecchio, 1966), vive a Pistoia. È ingegnere informatico, ricercatore del CNR e, attualmente, è funzionario del Parlamento Europeo. Ha scritto numerosi articoli e saggi sui temi dell’innovazione tecnologica. "Il Paradosso di Epimenide" è il suo romanzo d’esordio.
IL MESSAGGIO:
Il Paradosso di Epimenide è un inno alla ricerca scientifica e un lungo moto di stupore per il mistero della nostra mente.
Il protagonista, Giorgio Morandini, è uno scienziato che aderisce profondamente al metodo razionale d’indagine della realtà, mai distinto dal riconoscimento dei suoi limiti.
Il Teorema di Gödel rappresenta la dimostrazione formale di questo assunto. Secondo Giorgio Morandini il teorema “ci dice che la ragione non può che osservare la realtà come un sistema ‘coerente’, e per questo deve rinunciare alla dimostrabilità di alcune affermazioni che intuisce come ‘vere’”, quindi, continua Giorgio, “in fondo il teorema di Gödel è una rivoluzione sul piano teorico: afferma la superiorità di ciò che appare intuitivamente certo a ciò che è matematicamente dimostrato!”
Gli avvenimenti, i colpi di scena del romanzo, hanno questo fondo di verità: l'intuito, il superamento della logica deterministica serve a completare le capacità della mente umana, ne caratterizzano l’unicità.
Tutto il romanzo è inteso a sostenere quest’assunto.
Questo in fondo è il senso dell’esperimento avveniristico di Giorgio e del collega Tommaso: costruire un’intelligenza artificiale usando materiale biologico e replicare l’unicità del cervello umano quale sistema logico in grado di conciliare e superare i limiti dei sistemi teorici.
Per Tommaso la sfida è arditissima perché rappresenta un passo decisivo nella creazione di un’intelligenza artificiale dalle caratteristiche umane, fino al punto di riportare alla coscienza un cervello biologico. Per Giorgio quell’esperimento significa qualcosa in più: vuol dire indagare il cervello umano con strumenti nuovi e spingersi, con i metodi della ragione, ai suoi stessi limiti. Entrambi hanno la piena coscienza dell’unicità di un esperimento che potrebbe sovvertire il concetto stesso di evoluzione umana.
Questo è anche il senso del gioco del tennis, di cui Giorgio è un profondo appassionato. Il tennis è rappresentato più come un gioco psicologico, come un match contro se stessi, come materia d’indagine letteraria, che non come uno sport. Quella materia può essere letta in pura chiave psicanalitica: il gioco efficace si caratterizza dalla sensibilità che si ha sulla palla, dal dominio su di essa, dal gesto che “non ammette dubbi o irresolutezze”. Eppure, come osserva Alessandra, l’amica di Giorgio, anche nel tennis “non si vince un match con la sola logica”, è necessaria una preparazione fisica, e in definitiva un’intuizione per le strategie di gioco che passa attraverso altri tipi di sensibilità e conoscenza.
La nuova esperienza psicologica cui va incontro il cervello biologico dell’esperimento di Giorgio e Tommaso è come l’esperienza psicologica di una partita di tennis, e come tale può avere successo o meno.
Anche l’esito dell’esperimento in definitiva risulterà insieme un fallimento e un successo.
E’ un fallimento perché con la morte del cervello biologico e la cessazione delle capacità intellettive, fallisce il tentativo di indagare il limite della ragione umana.
Ma è anche un successo perché dal punto di vista scientifico i due riescono a osservare le evidenze di un comportamento intelligente, che in un cervello organico si manifesta con caratteri di intuizione e autocoscienza.
Ma più di ogni altra cosa, l’esperimento ci dice che il dubbio, la mancanza di risposte logiche alle domande fondamentali della vita, può ucciderti senza il riconoscimento intuitivo del segreto che ci trascende e che sta al fondo delle cose, dell’essenza intima della loro stessa natura.
Infine il romanzo è una lunga storia d’amore: l’amore per la scienza dal volto umano, innanzitutto. Il romanzo è infatti anche una critica alla corrente concezione taumaturgica della tecnologia, alla quale si tende a ricondurre la soluzione di ogni questione umana. Per Giorgio Morandini invece la tecnologia deve confrontarsi con la dimensione filosofica della scienza, col mistero della vita e della mente, evocate dal teorema di Gödel, nella percezione di una realtà che ci precede.
Anche l’amore di Giorgio per Alessandra, riacceso dal nuovo incontro dopo molti anni, è la prova dell’inafferrabilità del mistero che circonda l’essenza delle cose. Anche il sentimento di Giorgio per Alessandra è vissuto come un mistero, come un inganno, ed è evocato nella sua pienezza solo quando assume i contorni della speranza o del ricordo.
COSA NE PENSO?
L'autore esprime in modo chiaro e molto specifico ciò che ritrova lui nel suo scritto...si parla ovviamente di scienza ma non solo...si parla d'amore, di conoscenza, di determinazione ma anche di affermazione dei propri limiti.
Che ne dite?
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Grazie a Matilde Bella per avermi nuovamente coinvolto.
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Mi paice questa copertina. Molto enigmatica
RispondiEliminaMi ispira davvero molto 😍
RispondiElimina@lemille_e_unapagina
Sono i complotti che più mi ispirano. Vado matta per i misteri da risolvere!
RispondiEliminaUn libro interessante devo dire! Potrebbe piacermi!
RispondiEliminaGrazie mille per l'approfondimento, molto interessante!
RispondiEliminaGrazie per questa segnalazione, mi ispira
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