NELLA LUNGA AVVENTURA DEL CRESCERE CHI PERDE CHI?
Titolo: Ma l'amore no
Autore: Laura De Luca
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2024
Ce: Graphe.it
Costo: cartaceo 13,78 euro
Disponibilità cartaceo: Amazon clicca qui
Valutazione personale: 💥💥💥,5/5
TRAMA:
Restare soli, diventare davvero adulti attraverso la perdita della figura di accudimento per eccellenza – la madre – apre, oltre alla ferita del lutto, lo spiraglio proprio alle domande cui nessun altro che lei saprebbe rispondere. Il desiderio di parlarne e condividere sentimenti, rimpianti e ricordi può essere pressante, specie per chi (come l’autrice) non ha fratelli o sorelle che conservino una memoria comune. E poi c’è il proprio percorso individuale, che si intreccia in modo complicato con il retaggio portato dalla famiglia. Di fronte a questa esperienza, universale eppure estremamente personale, Laura De Luca decide di ascoltare la voce che nei suoi pensieri sempre la accompagna, dandole la forma di un’altra sé. Ma l’amore no è un vero e proprio dialogo con la bambina di un tempo: un lavoro nitido e spietato in cui “Grande” racconta della madre a “Piccola”, della sua vita e della sua vicenda umana. Una storia che contiene un buco, trasmesso nelle generazioni: un fil rouge di cose perdute e persone mancate. E infine una domanda cruciale: nella lunga avventura del crescere chi perde chi?
COSA NE PENSO?
Un vero e proprio dialogo con la bambina di un tempo ove Grande racconta della madre a Piccola.
La stessa autrice difatti, definisce il testo come "Dialoghi con me stessa su mia madre".
Non so bene come parlarvi di questo testo perché racchiude tanto, parla di emozioni, parla di ricordi, di cose dimenticate da riscoprire.
Appaiono dei nomi nel continuo dialogo...nonna Zelinda, persona alquanto eclettica e fuori dall'ordinario, zia Elena che non poteva avere figli e si è sempre vantata di aver cresciuto la madre anche se...forse le ricordava costantemente la sua infelicità e l'unico sentimento che trasmetteva era proprio questo.
Troviamo anche una signora Wanda ma anche un amore giovanile prima di babbo, Ernesto.
Piccola rimprovera a Grande di parlare poco della madre, di averla lasciata andare.
Grande dice a Piccola che lagnarsi non serve a nulla perché la morte è come l'aria, sostanzialmente inevitabile e "normale" affare della vita.
Si menzionano anche vie di Roma, piazze, luoghi, ricordati perfettamente, più di molte altre cose.
Si dice che mamma era una che piangeva dentro. Una che portava la figlia sulla tomba del marito probabilmente per non affrontare da sola tutta quella sofferenza.
Si dice anche che mamma parlava, tacendo. L'ho trovato un concetto alquanto significativo. L'ho interpretato come conoscenza profonda della propria madre, nonostante tutto.
Restare soli, non avere più qualcuno lì dietro, alle spalle che ti supporta...beh penso proprio sia dura.
Ci si sente di colpo cresciuti, quasi troppo. Ci si sente Lei di colpo.
Guardare vecchie foto, ti può illudere che la vita è ferma. Ma è solo un attimo, un sussurro.
E poi, sul letto della m*rte, quello che si sapeva lo sarebbe stato. Con una camicia da notte non sua, la Grande non aveva testa per pensare a certe cose...o forse era solo l'idea che per cambiarla avrebbe dovuto toccarla e non si sentiva più di farlo?
Perché ha lasciato che se ne andasse senza una carezza? Con quel vuoto che l'ha portata nel mondo? Facendole pensare che la madre fosse morta di parto e scoprendo da sola da adolescente che invece l'aveva abbandonata.
Grande difatti dice a Piccola di non chiamare quella donna nonna.
Immagino starete trovando i miei pensieri confusionari, ma sto cercando di dare flash che possano portare l'essenza di questo dialogo.
Un testo super particolare, una struttura mai letta (almeno da me) ove tutto il libro è dialogo tra una stessa persona e il suo io bambina.
Un testo struggente, malinconico.
Un testo che porta e lascia emozioni, ricordi, momenti di vissuto di casa ma anche di guerra, ma anche di donna "casalinga".
Un testo che parla di una figlia che deve continuare il suo cammino di vita senza la sua figura principale di riferimento, la madre.
Una figlia che cerca di mettere su carta tutto ciò che è stato, tutto ciò che è pensiero presente, tutto ciò che ricorda.
Un testo emozionante, da capire.
I MIEI PRO
La struttura super originale e le tematiche portate.
I MIEI CONTRO
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