lunedì 3 marzo 2025

I DETTAGLI DEL MALE, Elisabetta Cametti

ALLA PAURA, SPESSO È L'UNICA ARMA CHE ABBIAMO PER DIFENDERCI


SCHEDA TECNICA:

Titolo: I dettagli del male
Autore: Elisabetta Cametti 
Data di pubblicazione: 19 novembre 2024
Ce: Piemme
Costo: ebook 9,90 euro/cartaceo 17,95 euro
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Valutazione personale: 💥💥💥💥💥/5




TRAMA:

In famiglia si esprimono i sentimenti più profondi.
Amore, gioia, serenità... ma anche frustrazione, senso di inadeguatezza, odio. La famiglia è il luogo dove si coltivano i valori, ma dove possono annidarsi comportamenti tossici.
Il rifugio dagli orrori del mondo, o il covo della violenza.
Elisabetta Cametti, esperta di criminologia e di inchieste giudiziarie, passa in rassegna la storia dei più toccanti delitti avvenuti in famiglia negli ultimi anni. Quattro casi che hanno sconvolto l'opinione pubblica e animato le cronache e i dibattiti del nostro Paese: Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal proprio compagno; Laura Ziliani, soffocata dalle figlie e dal fidanzato di entrambe; Liliana Resinovich, la cui morte è ancora avvolta nel mistero; Diana Pifferi, abbandonata dalla madre a una fine di stenti. Tre donne e una bambina, tutte vittime della forza polarizzante e distruttiva della famiglia.
Con il rigore dell'inchiesta, garantito dalla consultazione degli atti processuali, e la capacità affabulatoria di una grande scrittrice, Elisabetta Cametti entra nelle camere segrete dei delitti, là dove anche un piccolo dettaglio, a prima vista marginale o ininfluente, può cambiare una storia. Perché è nei dettagli che scorre la vita. O che si interrompe.
















COSA NE PENSO? 

Un testo che non ha bisogno di presentazioni ma che se non conoscete ancora, eccomi qui a raccontarvelo.

Un libro straziante da leggere, che solca in profondità l'animo umano ma che da parola a chi non ne ha più. Un faro di ricordo di vittime che non devono essere lasciate andare.

Affronteremo quattro duri casi di cronaca. Devo ammettere che due li conoscevo bene, due invece no...a segnale che alcune cose passano senza lasciare traccia.

È nei dettagli che scorre la vita. O che si interrompe.

Parleremo di Giulia Tramontano, di Laura Ziliani, di Liliana Resinovich, di Diana Pifferi.

Addentriamoci un attimo in ognuno di essi. Ovviamente il mio intento, non è riportarvi l'intero fatto di cronaca ma lasciarvi qualcosa, delle annotazioni, che mi hanno particolarmente colpita, turbata.

1)Giulia Tramontano 

Un caso del quale ho sentito parlare tanto e che mi aveva causato una fitta al cuore per una giovane vita stroncata finché ne accoglieva un'altra, il piccolo Thiago mai nato...ma la cosa che più fa ribrezzo è il modo e l'atteggiamento del colpevole, Alessandro Impagnatiello.

"Sono le 16.57 di sabato 27 maggio 2023, quando l'occhio elettronico di una telecamera di sorveglianza riprende due donne, una stretta all'altra". Sembra un abbraccio.

"Quel contatto dura pochi secondi, eppure cambierà per sempre la vita di entrambe. Una verrà uccisa poche ore dopo, con trentasette coltellate. L'altra affronterà il futuro sentendosi per sempre una sopravvissuta".

Questa sarà una storia di bugie e omissioni, di depistaggi, a discapito di una ragazza di 29 anni, trasferitasi in provincia di Milano.

Il processo inizia il 18 gennaio 2024.

Ma lasciamo parlare Loredana, mamma di lei..."il mondo già non è stato un posto giusto e all'altezza di queste due vite. In tutto questo orrore però ora è tempo che sia fatta giustizia e la giustizia in questo caso è una pena esemplare".

Ricordiamo che per l'accusato e colpevole, verrà richiesta anche la perizia psichiatrica ove alla fine, vengono esclusi disturbi di natura psicologica... Impagnatiello era nel pieno delle sue facoltà. Solo qualche evidenza di narcisismo spinto...ma capiamo bene che non basta per essere il mostro che è.

Thiago è diventato il primo nemico di Alessandro perché minava in qualche modo, la sua autorità su Giulia, Giulia che era diventata ancora più forte grazie e per il suo bambino tanto da non voler accettare di dividere la vita con un uomo che l'aveva tradita e riempita di bugie.

Lei voleva solo lasciarlo.

"Il sognatore mente a se stesso, mentre il bugiardo solo agli altri".

2) Laura Ziliani 

"Nell'omicidio di Laura, "troppo" è l'aggettivo che connota tutti i dettagli chiave in cui si snoda la narrazione".

"Troppe certezze, troppe cose strane. Troppa convinzione che il tre sia il numero perfetto".

La sera di venerdì 7 maggio 2021 inizia con una ricetta. Quella che sembra una carinerinea nei confronti di una madre, una torta per la festa della mamma. Quella che si trasforma nell'arma per rendere innocua una donna, una donna che non potrà difendersi dall'orrore perpetuato dal trio, il trio definito criminale.

Un tentativo andato a buon fine stavolta, difatti si scoprirà che questo episodio era solo l'ultimo di una serie...sempre col trio unito...due figlie e il fidanzato di entrambe (scusatemi se mi permetto, ma già da qua capiamo che c'era qualche problema eh...ma voi dividereste mai il fidanzato con la sorella?).

In quel di Temù una madre perde la vita per mano di chi ha generato. 
Due figlie che singhiozzano, urlano, denunciandone la scomparsa e mettendo in piedi una farsa di depistaggio che cadrà pezzo per pezzo. Goffaggine, troppa enfasi.

3) Liliana Resinovich

"Ci sono storie destinate a rimanere un mistero. La morte di Liliana è una di quelle".

Il caso è ancora irrisolto. Il colpevole ancora là fuori, a fare la vita di sempre.

"Al momento abbiamo due certezze, che corrispondono a due date. Il 14 dicembre 2021, il giorno in cui Liliana scompare. Il 5 gennaio 2022, il giorno in cui il suo corpo viene trovato senza vita in un boschetto, avvolto da due sacchi neri dell'immondizia e con la testa infilata in due sacchetti più piccoli. 
Cosa sia successo prima e nei ventidue giorni che collegano la scomparsa al ritrovamento forse rimarrà per sempre offuscato da un inquietante cono d'ombra".

"A oggi, nessun nome è mai stato iscritto nel registro degli indagati".

"Leggerezze" perpetuate da chi la verità dovrebbe scoprirla, versioni che cambiano, oggetti che spuntano fuori dopo, frasi che sembrano nascondere segreti...la verità dovrebbe essere cercata per sempre, ogni volta...non arrivare ad etichettare suicidio un qualcosa che non ha nemmeno lontanamente l'aspetto. 
Per fortuna, l'istanza presentata contro l'archiviazione, è stata accolta, il corpo riesumato.

E chiudo con un passaggio che mi ha colpita tanto:

"Chi aspetta il domani ha già deciso.
Chi aspetta il domani ha scelto la felicità.
Chi aspetta il domani sogna. E nei sogni il suicidio non esiste"

4) Diana Pifferi 

Chiudiamo col caso più difficile da leggere. Diana, come tutti sapremo, ha solo 18 mesi quando smette di appartenere a questa dimensione ed è la madre ad esserne la causa, Alessia Pifferi.

Una madre che ha preferito sentirsi solo donna e dimenticarsi di avere una piccola creatura che dipendeva da lei.

Io ancora mi chiedo come sia possibile che nessuno si sia reso conto della situazione per 18 mesi, una bimba che continuo a pensare potesse essere salvata.

Già come era nata, magari una preoccupazione poteva destarla e invece no...boh, non capisco davvero e mi si stringe il cuore in una morsa da mamma quale sono, ancora di più perché mia figlia è il mio amore più grande e darei la vita per lei.

Questa bimba sembra sia stata invisibile, come lo era sua madre per la sua famiglia.

"Gli invisibili hanno un aspetto che nessuno guarda, una voce che nessuno ascolta. Non esistono. Oppure vengono dimenticati. Ogni morte che racconto è straziante: omicidi violenti, sanguinari, spietati. Sembra impossibile, ma ci può essere qualcosa di ancora più tragico. Morire perché invisibili.
E se a morire perché invisibile è una bambina di 18 mesi, non è solo straziante. Ma inaccettabile".

Una frase colpisce poi nel profondo, una frase della madre Alessia. Non perché sia vera o falsa, ma perché lei continua fermamente a crederci e sembra convincernese maggiormente ogni giorno di più...

"Io non ho ammazzato mia figlia"

Certo, non ha bandito un'arma su di lei ma la sua passività, negligenza, non curanza, hanno fatto morire sua figlia in un modo terribile...io davvero...ero sconvolta quando ne ho sentito parlare la prima volta, sono ancora più sconvolta a leggerne i dettagli.

A leggere di come si ipotizzino disturbi mentali, di come se ci fossero, sono stati ignorati per anni, permettendole di vivere sola e di avere una figlia.

Mi vengono i brividi al pensiero di quella piccola abbandonata a se stessa per 6 lunghi giorni. 
Ma perché nessuno l'ha sentita? Come hanno fatto i vicini a non allammarsi? Come ha fatto la sua famiglia a fregarsene sempre e comunque nonostante Alessia già da bambina avesse manifestato problematiche?



Come quindi avete potuto constatare, il libro non è per tutti. 
Il true crime è difficile da leggere, è straziante come dicevo ma io lo vedo come un atto dovuto a chi non può più manifestare la sua voce, a chi non potrà più guardare al futuro.

Un testo ben scritto ed organizzato, come ci si può aspettare da un'autrice del suo calibro.

Un testo che ti si aggrappa all'anima e che crea lacrime e sofferenza perché leggi la realtà, una brutta realtà, la sua faccia più terrificante.



























I MIEI PRO

Ricerca e accuratezza in ogni caso presentato.

I MIEI CONTRO

Non ne ho di rilevanti da segnalare, solo legger con consapevolezza di contenuto.







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