SCHEDA TECNICA:
Titolo: La bambina addormentata
Autore: Chiara Malagutti
Data di pubblicazione: 5 febbraio 2025
Ce: Dark Abyss edizioni
Costo: ebook 3,99 euro/cartaceo 18 euro
Disponibilità ebook: Amazon clicca qui
Disponibilità cartaceo: Amazon clicca qui
Genere: Horror, storia dell'occulto a carattere gotico
Numero di pagine: 312
TRAMA:
Quale rifugio può dirsi sicuro quando non ci si fida più della propria mente? Aurora, la bambina addormentata, vive accerchiata dalle pareti del suo inconscio che la stringono in una morsa di visioni d'angoscia e incubi soffocanti.
Quando la realtà si confonderà con l’esperienza onirica, riuscirà a svegliarsi e fuggire dal mostro che da anni la insegue?
E voi riuscirete a credere alle sue verità?
BIOGRAFIA:
Lei è Chiara Malagutti, un’insospettabile avvocato trentenne che trova nella scrittura un potente strumento di catarsi. Sin dall’adolescenza, ha sfruttato la penna per esorcizzare le visioni provocate dalla paralisi del sonno, un disturbo poco conosciuto che le ha “regalato” notti tormentate e risvegli inquietanti. Da sempre affascinata dalla mente umana, esplora i meandri distorti della psiche alla ricerca di ciò che è marcio, inquietante e mostruoso. Eppure, con il suo sorriso ingenuo, sembra l’incarnazione dell’innocenza. Sotto questa immagine distorta si cela l’inevitabile convinzione che il male ancestrale risieda nell’umanità stessa e quindi anche in lei.
L'INTERVISTA
1)La prima domanda che pongo sempre nelle mie interviste è anche quella per la quale nutro estrema curiosità: cosa ti ha spinta ad iniziare a scrivere? In che modo e quando hai iniziato?
In realtà non saprei. Ho iniziato a scrivere quando ho iniziato a leggere seriamente, cioè da piccolissima. Nove, dieci anni. Certo, nulla di complesso all’inizio. Ricordo che mi piaceva scrivere poesie o rivisitazioni dei miei cartoni animati preferiti. Mi piaceva immaginare come sarebbe stato essere uno dei personaggi. Poi con il tempo la scrittura è diventata sempre più presente, mi ha aiutato ad affrontare parecchi momenti bui. Mi sono sempre sentita molto sola fuori dalle mura domestiche, non capita, non accettata. La scrittura si è presentata come un’amica paziente, che sa ascoltare e che non giudica. Più crescevo, più mi rifugiavo nelle parole e trovavo conforto. Mi hanno dato molta forza. Se sono la persona che sono lo devo anche a questa passione che mi ha aiutato molto ad auto analizzarmi, a ricercare un’introspezione catartica.
2)Leggendo la tua biografia, spicca un disturbo quale la paralisi del sonno. I sogni perpetuati da Aurora, sono stati occasionalmente anche tuoi?
Non solo occasionalmente. La mia vita onirica, lo dico sempre, è molto più interessante di quella reale. Beh… interessante o spaventosa. All’inizio ero terrorizzata da questi episodi, poi data la frequenza con cui si presentavano, diciamo che mi sono abituata. I sogni di Aurora, gli episodi di paralisi che vengono descritti, sono sogni ed episodi che io ho realmente avuto e vissuto e che mi hanno ispirata nella storia.
3)Nei personaggi dei genitori di Aurora, troviamo un padre preso dal suo lavoro, che non stabilisce alcun contatto con la figlia e una madre molto preoccupata dei giudizi esterni, molto fredda e rigida ma che forse nasconde altro. Questa scelta è voluta per rafforzare la solitudine della protagonista? E quindi rendere ancora più terribile la sua condizione?
Assolutamente sì. Ho volutamente scelto due categorie di “professionisti” che ben conosco e di cui conosco bene impegni ed ambizioni. Questo mi ha permesso di enfatizzare quel senso di solitudine e di abbandono che vive Aurora. Non solo. I personaggi negativi sono volutamente pensati per catalizzare la mente del lettore, per distoglierlo da altri elementi, per (per quanto suoni brutto), manipolarlo. La verità pertanto, letta alla luce degli accadimenti finali, risulterà ancora più dura. Però mi piace pensare che in realtà nessuno dei miei personaggi sia necessariamente negativo. Spero di aver dato dignità alle loro vulnerabilità così da rendere le loro scelte, se non condivisibile, quanto meno comprensibili.
4)Nel testo, possiamo incontrare anche la dottoressa Zanella Lucia, ovvero la psicoterapeuta di Aurora. Il tuo interesse per la mente, ti ha portata anche ad interessarsene tramite studi inerenti?
Lucia è stata in assoluto il personaggio più complesso da scrivere. Per quanto io sia una persona altamente empatica, per quanto per lavoro abbia in essere collaborazioni con professionisti del settore, non ero abbastanza formata sulla materia. Specialmente per quanto concerne i rapporti medico-paziente. Per questo mi sono documentata e ho chiesto aiuto ad una mia grande amica che esercita la professione di psicoterapeuta, così da rendere il tutto più verosimile.
5)Aurora si sente costantemente sola e agli occhi di tutti "malata". Hai mai abbracciato questa sensazione?
Difficile non empatizzare con Aurora. Insomma. Chi non si è mai sentito solo, incompreso, vittima? Io sono fermamente convinta che uno scrittore che abbia sperimentato ciò di cui scrive, abbia la capacità di coinvolgere maggiormente il lettore, di trasmettere di più. Per questo motivo cerco sempre di scrivere di ciò che conosco, specie quando parlo di sensazioni, di emozioni. Ho sperimentato spesso la solitudine. Quanto alla malattia ho volutamente evitato di parlare esplicitamente di “paralisi del sonno”. Quando gli episodi sono cominciati ed hanno iniziato, regolarmente, a far parte della mia vita, non sapevo cosa stesse succedendo. L’ignoranza mi ha resa vulnerabile e ancora più spaventata. Quando ho dato un nome a questo fenomeno, in qualche modo, sono riuscita anche a curare la mia mente, a darle sollievo. Quindi, pur non essendo mai stata propriamente “malata”, ho cercato di sfruttare il mio vissuto per trasmettere al lettore quella sensazione di disagio e frustrazione che porta il non essere capiti ed il non capire cosa ci stia succedendo. Spero di esserci riuscita.
6)Se ti poni dall'altra parte e quindi in veste di lettore, ove orienti i tuoi occhi? Genere preferito?
Sono ovviamente appassionata di horror e di thriller. Il male mi ha sempre affascinata moltissimo. Per questo ho scritto il mio libro. Fatico sempre di più a trovare prodotti che mi entusiasmino. Ho voluto quindi scrivere il mio libro horror, quello che, a prescindere da tutto e tutti, mi avrebbe sempre convinta. Perché sono egoista. Scrivo, in primis, per me stessa.
7)Al momento stai pensando di scrivere ancora? O ti stai occupando di altro?
Al momento ho finito la stesura di un nuovo progetto. Non so se si concluderà in modo positivo, se lo proporrò per la pubblicazione, oppure se il mio essere eccessivamente autocritica mi saboterà. Per ora quello che so è che mi diverte tantissimo creare storie. Lo faccio più che altro per me stessa. Ho scritto moltissime storie che non hanno mai visto e che mai vedranno la luce perché ne sono troppo gelosa, sono troppo personali. Perciò vedremo dove mi porterà questo nuovo progetto.
8)Quando hai scritto il tuo "la bambina addormentata" sapevi di voler scrivere un racconto horror dai tratti onirici da subito o è stata la penna a guidarti in quella direzione?
La verità è che non so mai cosa voglio scrivere. Tranne il finale. Il finale di questo romanzo l’ho sognato ed è stata la prima scena che ho scritto. Da quella scena ho poi costruito trama e personaggi, ma la verità è che, a parte una sorta di scaletta iniziale dove ho fissato gli accadimenti fondamentali, tutto il resto è nato in automatico e in modo spontaneo. Non creo schede dei personaggi, non studio ciò che deve accadere. Mi lascio semplicemente ispirare dal foglio bianco e lascio che i personaggi che ho in testa prendano vita in autonomia, che scelgano le loro parole senza alcuna imposizione.
9)Ci sono autori che ti hanno ispirata? Nel testo possiamo leggere, alle volte, citazioni dai libri di Stephen King. È uno dei tuoi "miti"?
Sicuramente Stephen King è il mio autore coccola, quello che so che non delude mai (a parte rarissimi casi). Quello che è sempre riuscito a trasmettermi tantissimo creando personaggi estremamente credibili. La sua modalità di scrittura mi ha sempre affascinato, quel realismo che riesce ad imprimere anche al racconto più semplice. Ho voluto quindi rendergli in qualche modo omaggio. È grazie a lui se mi sono appassionata così tanto al genere. Poi ovviamente mi ispiro a tanti altri artisti dell’horror. Ai racconti di Edgar Allan Poe, a mangaka come Junji Ito, a registi contemporanei come Ari Aster o Robert Eggers.
10)Se dovessi descrivere in tre parole il tuo "la bambina addormentata" quali sceglieresti?
Tosta per me che sono logorroica. Dunque: cattivo (che è come lo ha definito Emanuela quando mi ha chiamato per propormi la pubblicazione), doloroso e intenso. Dai, spero vadano bene.
COSA NE PENSO?
Una lettura horror da brividi.
Che aspettate? Continuate a seguirmi per leggere anche tutte le recensioni.
Blog tour organizzato da me, recuperate anche le tappe delle altre ragazze! Mi raccomando!
Grazie a Lavinia per la copia e per avermi permesso di organizzare gli eventi❤️
Sono affiliata ❤️ se acquistate tramite il link per l'acquisto, aiuterete la pagina con una piccola percentuale, il prezzo d'acquisto non subirà alcuna variazione, grazie.
Seguimi anche su Instagram e/o nella mia pagina facebook per rimanere aggiornato. NOVITÀ seguimi anche su TikTok per aggiornamenti di lettura, unboxing e molto altro!
E per non farci mancare nulla...nuovo CANALE WHATSAPP! Iscrivetevi per rimane aggiornati senza che io veda il vostro numero e nessuno degli altri iscritti nemmeno.
Cliccate qui sotto per tutto!
Nessun commento:
Posta un commento