TELL ALL THE TRUTH BUT TELL IT SLANT
SCHEDA TECNICA:
Titolo: Le città di carta
Autore: Dominique Fortier
Data di pubblicazione: 21 settembre 2020
Ce: Alter ego edizioni
Costo: ebook 9,99 euro/cartaceo 15,20 euro
Disponibilità: Amazon clicca qui
Valutazione personale: 💥💥💥💥💥/5
TRAMA:
Chi era Emily Dickinson? Più di un secolo dopo la sua morte, di lei non sappiamo quasi nulla. Nacque nel 1830 in Massachusetts, morì nel 1886 nella stessa casa. Non si sposò e non ebbe figli, gli ultimi anni li trascorse in clausura nella sua stanza. Tra quelle mura ha scritto centinaia di poesie, che ha sempre rifiutato di pubblicare. Oggi viene considerata una delle figure più importanti della letteratura mondiale. Partendo dai luoghi in cui la poetessa ha vissuto – Amherst, Boston, il seminario femminile di Mount Holyoke, Homestead –, Dominique Fortier tratteggia la sua vita: un'esistenza essenzialmente interiore, vissuta tra giardini, fantasmi familiari e viaggi attraverso le pagine dei libri. "Le città di carta" ci restituisce un delicato riflesso della Dickinson e ci fa riflettere sulla libertà, sul potere della creazione, sui luoghi in cui abitiamo e che a loro volta ci abitano. Un cammino incantato di grazia e bellezza.
COSA NE PENSO?
Un ritratto di vita al di là dello spazio e del tempo. Un cammino portato con eterna bellezza al lettore inconsapevole di ciò che si troverà a leggere.
Momenti di vissuto di Emily, pensieri, turbamenti. Momenti immaginati da chi scrive, momenti raccolti da lettere, poesie o parole sussurrate di orecchio in orecchio.
Emily è una città tutta di legno bianco posta in mezzo a praterie di avena e trifoglio.
Emily Dickinson, la donna che rimane ancorata alla sua casa, alla sua camera, ai suoi scritti che si ostina a non pubblicare, al suo erbario.
I suoi scritti che qualcuno aveva visto, letto.
Non capiti, ma è poesia?
Poi colti ma troppo per essere aperti al pubblico.
I vostri scritti sono troppo preziosi. Teneteli per voi. E forse anche per me.
Una prosa che incanta e trasporta. Una delicatezza di una carezza soave. Un'impronta stilistica senza eguali, una struttura di testo in grado di raccogliere momenti senza dare peso ad ordine, date, numeri.
Difficile raccontare la bellezza di questo testo, la lettura è sempre la soluzione più adeguata.
Tenete a portata di mano un taccuino, una penna, delle note del telefono, qualsiasi cosa...frasi che colpiscono, indimenticabili, da riportare al ricordo.
Ma addentriamoci in qualche accenno di vita, senza volutamente essere esaustivi.
Nata nel 1830. Morta nel 1890 nella stessa casa.
Di Emily esiste solo una foto ai suoi 16 anni dove appare magra e pallida. Il bianco diverrà il suo colore e null'altro.
Le parole sono fragili creature da spillare sulla carta. Volano per la stanza come farfalle. Oppure sono acari fuggiti dalla lana - farfalle cui mancano il colore e lo spirito di avventura.
Una cittadina, quella di Amherst nel Massachusetts.
2631 abitanti. Dopo la sua morte non arriva a 5000 anime, meno una.
Una famiglia: un Padre, Edward, una Madre, Emily Norcross, dei fratelli, Austin e Lavinia.
Era lì, in Main Street, la dimora costruita dal nonno e abitata fino ai suoi sei anni, nonostante la condivisione con un'altra famiglia. Ci vorranno i suoi 25 anni, nel 1855 per tornare ed essere finalmente a casa.
Nel periodo che intercorre, si troverà a Pleasant Street, davanti al cimitero. Ma anche presso la Scuola Amherst Academy fondata dall'illustre nonno, sfondo di conteggi di anime frequenti ovve ella rimane tra i senza speranza. Sempre, fino alla fine, finché non ne rimane solo lei.
Io vivrò a Linden.
Linden non esiste.
Linden è una città di carta.
Negli anni Emily incontra la morte. Quella morte che prima porta con sé la cugina nonché amica del cuore Sophia Holland. Un dollaro della sabbia in tasca donato.
Sophia tifo, misericordia, bontà divina.
Incrocerà il suo cammino più tardi per Padre, Madre, Gilbert (il nipote maschio, il più piccolo, il preferito).
Emily che diceva di non aver mai avuto una madre, si ritrova con una figlia a cui badare prima di lasciarla all'altro mondo.
Ma prima di questo, il primo strappo al cuore.
L'assenza del fratello partito per Harvard, è un buco dentro al petto di Emily che scrive lettere irresistibili nella speranza torni...ma forse non sono abbastanza. La sedia del fratello continua a rimanere vuota.
Quello stesso fratello che sposerà Susan.
Quando li vede insieme, qualcosa le si stringe nel petto come un pugno. Il suo cuore è nero, custodisce un sentimento che la divora.
Lavinia per contro, sposerà un avvocato. Custodirà la solitudine della sorella.
"Sono tutto questo al contempo, naturalmente: esaltazione, parlamento, fiamma, caleidoscopio, mormorio."
Poi un fantomatico Maestro. Uno che le sue poesie potrebbe capirle. Lui solo sa apprezzare la sua poesia come merita. Lui...vero o sogno?
Otis Phillips Lord sarà il suo grande amore nonostante il tutto finisca prima di cominciare.
Emily non sarà mai vedova.
E poi, anche la sua dipartita.
Volano via insieme, Emily e la sua morte. È il mese di maggio.
Sull'atto di decesso di Emily Dickinson, accanto alla parola occupation, una mano dal tratto di una precisione assoluta ha scritto: at home.
Una donna che rimane viva solo attraverso le sue poesie scritte su carta di ogni tipo, raggruppate in fascicoli.
L'erbario di Emily realizzato durante l'adolescenza, il suo herbarium, oggi è conservato alla Houghton Library dell'università di Harvard, contando 424 esemplari.
Fiori, piccole piante, agate raccolte al mare e disposte tra i volumi come ricordi impressi su carta.
Una stanza, una finestra, inchiostro che scorre nelle vene, la scrittura, la solitudine come forma di piacere.
Una donna, una vita celata, il bianco.
I MIEI PRO
Un qualcosa di sapientemente ed ingegnosamente scritto, che trasporta il lettore.
I MIEI CONTRO
Non ne ho da segnalare.
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Amo molto la figura di questa donna, enigmatica e criptica per certi versi ma allo stesso tempo così vicina all'emotività di molte di noi
RispondiEliminaIn questo periodo avrei bisogno di una lettura coinvolgente come questa
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