LA SCRITTRICE CHE LOTTÒ CONTRO IL RAZZISMO IN SUDAFRICA
COSA NE PENSO?
Mi chiamo Nadine Gordimer e sono nata nel 1923 in un villaggio vicino a Johannesburg, la capitale del Sudafrica. I miei genitori ci erano giunti anni addietro.
La mia passione più grande era la danza, sognavo di diventare una ballerina ma quel sogno si infranse presto...il mio cuore batteva troppo velocemente, iniziai ad avere degli svenimenti.
Non era così grave ma mia mamma, super preoccupata, mi impedí di fare qualsiasi cosa...anche di andare a scuola.
Studiare da casa non mi piaceva, mi mancavano tanto i miei amici, mi manca tanto anche ballare.
Per fortuna, i libri vennero a salvarmi.
A 15 anni pubblicai i miei primi due racconti su riviste per ragazzi e a 16, la prima per adulti.
La letteratura mi ridiede la gioia perduta. Era deciso...sarei diventata una scrittrice!
Mi iscrissi poi all'università anche se capii presto che non faceva per me. Lì però, iniziai a farmi delle domande...in fondo la maggior parte della popolazione era nera ma io non avevo ancora visto nessuno di loro...
Scoprii così che loro vivevano in quartieri separati, privi di tutto ciò che avevano i bianchi, in povertà.
Ecco cos'era l'apartheid.
Dovevo fare qualcosa! Parlarne il più possibile perché si sapesse!
A cominciar da quel momento, scrissi spesso che tutte le persone devono essere rispettate, senza distinzioni di colore.
A 26 anni pubblicai il mio primo libro, una raccolta di racconti e, quattro anni più tardi, il mio primo romanzo.
Raccontavo cosa stava succedendo in Sudafrica.
Inizialmente i miei scritti non erano molto conosciuti, alcuni furono anche proibiti per le mie critiche al regime. Nonostante tutto, andai avanti per la mia strada.
Mi incoraggiò molto conoscere altri scrittori anti-apartheid.
Divenni anche amica di Nelson Mandela che arrivò ad essere condannato alla prigione, come altri amici.
Provavo molta rabbia, l'unica cosa che potevo fare era continuare.
Poco dopo, ricevetti il mio primo importante premio per Il conservatore. Improvvisamente, divenni famosa.
Nel 1991, a 67 anni, mi conferirono il Premio Nobel per la letteratura.
Tutta la mia notorietà, irritò molto il governo che tentò di allontanarmi dal Paese...di certo non mi spaventai! Anzi, nascosi alcune persone nella mia casa.
Alla fine un successo! Dopo decenni di denunce, nel 1994, il governo abolì la segregazione razziale.
Nelson Mandela riebbe la libertà e fu eletto presidente del Sudafrica.
Molto migliorò in quel momento ma c'era sempre qualcosa per cui lottare e fare sentire la propria voce, e lo feci fino all'ultimo dei miei giorni.
C'erano sempre cause giuste per cui lottare e persone bisognose da aiutare.
Una donna straordinaria, come sempre una lettura meravigliosa da condividere.
Come sempre illustrazioni bellissime coinvolgono ed accompagnano i piccoli lettori nella scoperta.
Un testo come sempre, scritto in modo che possa essere compreso e capito anche dai più piccoli che si appassioneranno alla lettura e alla scoperta, attraverso anche divertenti giochi.
Un'altra lettura condivisa entusiasmante e molto istruttiva.
Un cinquantunesimo di collana davvero entusiasmante, chissà chi scopriremo la prossima volta.
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