COSA NE PENSO?
Mi chiamo Artemisia Gentileschi e sono nata a Roma l'8 luglio 1593.
Roma era un importante centro artistico all'epoca e uno degli artisti era mio padre, Orazio che amava circondarsi di pittori come lui ma anche scultori ed architetti.
Crebbi abituata ad ascoltarne i lunghi discorso su colori, prospettiva, uso della luce...
Tra questi anche Caravaggio che io giudicavo un vero e proprio genio.
Le serate passate con mio padre e gli artisti accesero la mia curiosità verso la pittura tanto che papà inizio a portarmi alla bottega con lui.
Quando avevo solo 12 anni successe una cosa che mi segnó profondamente. La mamma stava per partorire il mio fratellino ma la levatrice non riuscì a salvarli. Mi trovai piena di tristezza e di rabbia e l'unica cosa che mi venne in mente di fare fu dipingere.
Mio padre decise di farmi da insegnante partendo dalle basi. Dopo iniziai a lavorare nella sua bottega come un vero e proprio garzone e quanto mi piaceva!
Ma tutto ciò dovevo farlo in segreto. Nella mia epoca le ragazze non potevano e non dovevano lavorare, la pittura era solo per gli uomini.
Io trovavo ridicolo questo preconcetto e non ne volevo sapere di darla vinta alla gente! Che sparlasse pure!
Uno dei miei primi quadri fu Susanna e i Vecchioni, ispirato al racconto della Bibbia.
Un giorno un pittore amico di papà vide i miei lavori e se ne innamorò tanto da chiedermi di andare nella sua bottega per insegnarmi la prospettiva.
Ma quell'uomo chiamato smargiasso ovvero sbruffone, cominciò ad importunarmi tanto che decisi di andarmene...a Firenze!
Lì finalmente trovai una città piena d'arte e dove venivo accettata in quanto pittrice, divenni poi l'artista della famiglia de Medici!
Questo mi rese famosa in tutta la città!
Dopo tanto impegno, riuscii ad accedere all'accademia delle Arti e del Disegno di Firenze. Fui la prima donna a farlo!
Qualche anno dopo decisi di tornare a Roma dove oramai era chiaro che anche le donne potevano essere artiste.
Andai poi a Londra a trovare mio padre ed aiutarlo col suo lavoro per Carlo I.
Tornai poi a Napoli, città nella quale avevo deciso di trasferirmi e dove misi su famiglia senza smettere di usare i pennelli, fino alla fine dei miei giorni.
Sono orgogliosa di ciò che ho fatto, di aver lottato per la mia passione, la mia arte, il mio lavoro e aver aperto le porte a tutte le donne dopo di me.
Un'altra donna straordinaria che non conoscevo, un'artista molto brava e coraggiosa che ha davvero rivoluzionato il pensiero della sua epoca e i suoi pregiudizi.
Come sempre illustrazioni bellissime coinvolgono ed accompagnano i piccoli lettori nella scoperta.
Un testo come sempre, scritto in modo che possa essere compreso e capito anche dai più piccoli che si appassioneranno alla lettura e alla scoperta, attraverso anche divertenti giochi.
Un'altra lettura condivisa entusiasmante e molto istruttiva.
Un nono di collana davvero entusiasmante, chissà chi scoprimero la prossima volta.
In realtà anche io non la conoscevo 🙈 grazie perché con questi post sto scoprendo personalità femminili davvero interessanti
RispondiEliminaConosco la sua storia e trovo che sia un grande esempio per tutte le donne che non piegano la testa di fronte a un mondo patriarcale e maschilista
RispondiEliminaSicuramente un libro da leggere visto l'importanza di questa donna.
RispondiEliminaFantastica questa collana
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