lunedì 27 settembre 2021

BLOG TOUR : RITO DI PASSAGGIO, Alessio Pizzicannella

SECONDA TAPPA: I PERSONAGGI






SCHEDA TECNICA:

Titolo: Rito di passaggio
Autore: Alessio Pizzicannella
Data di pubblicazione: 23 settembre 2011
Ce: Baldini + Castoldi 
Prezzo: ebook 9,99 euro/cartaceo 16 euro
Disponibilità: Amazon clicca qui





TRAMA:



È l’estate del 1984 e il protagonista, un ragazzo di dodici anni, sua sorella poco più grande e il suo migliore amico, sono ospiti di un orfanotrofio gestito da suore. 
Le “invisibili” come le chiamano loro.
I tre amici si ritrovano presto a far amicizia con un nuovo arrivato dell’orfanotrofio. 
Un coetaneo che si rifiuta di svelare il suo vero nome, fornendo come unica spiegazione il fatto che quello di battesimo gli era stato dato da chi poi, di fatto, lo aveva abbandonato senza farsi troppi problemi. 
Curiosità e sospetto per il ragazzino scombussolano i loro rapporti. 
Difficoltà facilmente sormontabili per un gruppo di dodicenni, che presto legano al punto di voler seguire l’esempio dell’ultima recluta, scegliendosi anche loro dei nuovi nomi.                                                                                                
Tutt’altro tipo di ostacolo da affrontare è quello che gli si presenta da lì a poco. I ragazzi scoprono infatti che uno di loro sarà adottato e posti davanti all’inevitabile separazione per mano degli “invisibili”, decidono di vivere un’ultima avventura insieme.                                                                                                                                              
Fuggono dall’orfanotrofio trovando nascondiglio in montagna dove i primi giorni sono vissuti con un misto di timore ed entusiasmo, poi, a mano a mano che salgono verso le cime, avvertono il senso della loro avventura farsi sempre più sfuggente. 
Non staranno cercando di compiere un’impresa troppo grande? 
Sotto stress e ispirati dal libro di fantascienza da cui uno dei ragazzi è ossessionato, pianificano una nuova fuga, questa volta cercando rifugio in un loro fantastico rito di passaggio, prima di dover affrontare in modo definitivo quello che li aspetta a valle.
Le ombre delle decisioni di ciascuno si allungano fino al loro futuro di adulti. 

Un romanzo poetico e avventuroso, che racconta una vicenda universale: il momento nella vita di ognuno di noi in cui non si è più bambini ma non si è ancora adulti e ogni scelta può essere quella decisiva.






INFORMAZIONI BIOGRAFICHE :

L'autore si racconta: 

Nel 1993 la musica, all’epoca la mia più grande passione, mi portò a trasferirmi in Inghilterra dove mi ritrovai in pieno fenomeno Britpop.
Un periodo incredibile, nel quale la musica prese per mano l’intera scena culturale e politica del paese, riportano Londra ad assaporare la gloria e lo swinging degli anni 60, in quella che veniva definita Cool Britannia. 
Per una volta ero al posto giusto, al momento giusto, e volevo farne parte. 
Così uscii di casa per vendere il mio basso a un negozio in Denmark Street, l’epicentro della scena musicale degli anni 60, e con il misero ricavo andai poco più in là, ad una parallela dove c’erano i negozi di macchine fotografiche. 
Iniziai a fotografare qualsiasi concerto riuscissi a farmi accreditare, mi iscrissi ad uno corso di fotografia alla Central St Martin, la scuola d’arte citata dai Pulp, e una volta messe insieme abbastanza foto bussai alla porta del NME. La rivista musicale più importante in Inghilterra e in quel momento nel mondo. La redazione che inventò di sana pianta la battaglia delle charts tra Oasis e Blur, il centro nevralgico di quella nuova scena musicale. 
Ancora una volta, il posto giusto al momento giusto, mi fu data una chance ed entrai dalla porta principale del Britpop.
Venni immediatamente risucchiato da quel vortice e passai gli anni che seguirono a girare il mondo per ritrarre autori del calibro di Neil Young, Rolling Stones, Metallica, REM, Radiohead, U2. 
Iniziarono subito le collaborazioni con le principali case discografiche e con i più noti magazine Inglesi e internazionali («Vanity Fair», «Rolling Stone», «Times», «The Guardian», «The Observer»). 
La mia frequentazione al corso di fotografia, appena iniziato, non arrivò oltre il Natale. L’NME era un settimanale e generava tantissimo lavoro, non c’era tempo da perdere e dovetti imparare tutto molto velocemente sul campo. 
Furono anni pieni di aeroporti, hotels, musica, storie incredibili e mille volti, tanti immortalati come icone, molti altri una cornice che spesso non aveva nulla da invidiare al quadro. 
Oggi è tutto in un enorme serbatoio, storie, persone e racconti che ogni tanto tornano in superficie, nei momenti più inaspettati, suggerendomi idee creative, metodo e vere e proprie scelte di vita. 
Nel tempo libero mi rifugiavo nell’altra mia grande passione, le sale buie di un cinema. 
Continuai a fare tantissima musica, ma la mia fotografia iniziò ad espandersi nello sport, televisione, letteratura e cinema.
Nel 2012, mi trasferii a Locarno e fui immediatamente assorbito dal Festival del Cinema. Dopo anni passati su e giù da un aereo, i mostri sacri del cinema, una volta l’anno, volavano fin sotto casa. 
La mia passione per la fotografia musicale si affievolì lasciando spazio a una sempre più pressante passione per il cinema.
Avevo attraversato la scena musicale anni 90 inglese a quella Italiana degli anni 2000, le cose stavano cambiando, come sempre accade, e io non mi sentivo più a mio agio in quel mondo, avevo voglia di imparare cose nuove. 
Il festival di Locarno fu l’occasione perfetta, mi permise una transizione graduale dalla fotografia al cinema, di scrivere e girare un mio cortometraggio che si rivelò la mia scuola di cinema. Così come accadde anni prima a Londra, di nuovo, un corso intensivo sul campo.
Le immagini e la regia mi soddisfacevano, ma la scrittura era improvvisata, come poteva non esserlo. 
Decisi di dedicarmi alla scrittura prima di girare qualsiasi altra cosa.
Non feci altro per anni, una mia sceneggiatura si fece notare al Sundance e all’Austin festival incoraggiandomi a continuare a scrivere e ad avventurarmi oltre le sceneggiature, nella letteratura. 
Sette anni dopo esco finalmente da questo esercizio solitario e mi riaffaccio con un’opera prima cinematografica e il mio romanzo d’esordio.



I PERSONAGGI:

Il romanzo inizia con quattro personaggi senza nome. 
Di loro sappiamo che sono fratello, sorella, il suo migliore amico e un nuovo arrivato. Tutti dodicenni tranne la ragazza poco più grande e tutti ospiti, chissà da quanto tempo, di un orfanotrofio. 
Un’età che rappresenta l’ultima chance per dar sfogo alla propria fanciullezza, un passaggio nel quale si vive con ansia il potentissimo e complicato cambiamento che attende appena dietro l’angolo e si guarda già con nostalgia alla semplicità del periodo che ci si appresta ad abbandonare per sempre.
In qualcuno c’è riluttanza nel voler abbandonare il mondo immaginifico e fantastico che per forza di cose da adolescente si trasformerà in qualcosa di meno naïve e più spigoloso.  
Altri lo ripudiano già nel goffo tentativo di bruciare le tappe. 
Per tutti è forse l’ultima possibilità di farlo all’interno di un gruppo. Da lì a poco, infatti, si cercherà il gruppo ma in modo diverso, da individui, con tutte le sovrastrutture che ci si trascina dietro.
L’avventura nella quale sono coinvolti è una vera e propria ricerca identitaria. 
Prende il via con il rifiuto dei nomi propri che gli furono dati da chi poi, di fatto, se ne è liberato abbandonandoli, e noi, come loro e con loro, viviamo di pari passo questa loro ricerca di una nuova, definitiva, identità, a partire dai nomi che un po’ alla volta sceglieranno per definirsi.
Solo una volta trovate le loro nuove identità affronteranno la fuga dall’unico mondo che abbiano mai conosciuto, e affrontare quindi la seconda parte del romanzo, dove saranno costretti a scavare ancora più profondamente per scoprire la propria individualità. 



            





 
COSA NE PENSO? 

Una definizione di loro stessi a partire dal nome, parte principale di noi che detta legge su chi siamo e su come vogliamo apparire al mondo.

Un viaggio che sarà introspettivo ed emotivo al completamento dell'io, attraverso l'abbandono del tempo fanciullesco.

Molto interessante la scelta di non dare appartenenza iniziale.




Continuate a seguirmi per immergervi nel profondo di questo testo.







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Grazie a Matilde Bella per avermi nuovamente coinvolto. 








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6 commenti:

  1. Sembra davvero una lettura interessante e ho apprezzato molto la tua analisi

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  2. Sempre interessanti questi approfondimenti sui personaggi

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  3. Bella recensione, con analisi approfondita, brava. Mi sembra che possa essere una lettura interssante

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  4. Non so se mi ispira veramente, o se è solo merito della tua recensione 🤣

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  5. Bellissimo approfondimento, specie la vita dell'autore che non conoscevo!

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