Anno Domini 1061. I destini dei regni di Tartaria e Altamura si incrociano.
Quando gli occhi ametista del giovane principe Giorgio si fissano in quelli opachi della principessa Alba si apre un corollario di eventi funesti che, in un percorso di guerra e morte, amore e odio, tenebre e sofferenza, potere e distruzione, spianerà al giovane la strada per il trono. Trame sempre più oscure si affacciano nella vita della coraggiosa Alba ed ella si ritroverà costretta a divenire moglie del più sanguinario e spietato tra gli uomini. Ormai, re Giorgio di Tartaria.
La vita da regina si trasformerà in un incubo. Eppure, nell'aridità di quei luoghi nascerà anche uno tra gli amori più estremi, forti, fagocitanti e intensi.
Chi è Giorgio in realtà, la cui violenza distruttiva e sete di conquista sono pari solo al potere che esercita sugli altri? E chi è Elmichi, il sacerdote che sostiene la sua follia dominatrice su tutti i regni della Terra?
E perché il destino di Alba sembra essere irrimediabilmente legato a quello del crudele re?
L'epilogo sarà una tra gli scontri più epici mai combattuti per scongiurare la venuta dell'Inferno sulla terra.
In questo libro possiamo riscontrare due grosse tematiche che ci accompagneranno durante l'intero percorso di lettura: lo spirito e la carne.
Lo spirito
Alba, protagonista molto caratterizzata e fuori dai soliti schemi, è una personalità molto devota.
Una vita di soprusi e violenza verbale fin dalla giovane età, l'hanno avvicinata allo studio e alla conoscenza attraverso il suo mentore Cipriano, Monaco di Novaluna. Questo luogo diventa quasi un sogno di una vita felice e sicura per Alba che coltiva lo spirito verso la religione e Dio.
Durante tutta la narrazione potremo constatare come essa cerchi di mantenere lo spirito sempre rivolto a Lui anche se vacillerà in alcuni momenti.
Quando si debbono sopportare troppe ferite e perdite nell'esistenza, il dubbio si insinua nella mente di Alba facendo sì che Dio venga quasi accantonato.
La forza però della nostra protagonista la porterà a ritrovare il suo cammino attraverso anche la preghiera ma sopratutto la convinzione che il suo spirito non muterà e rimarrà saldo ai suoi principi primi quali amore, famiglia, devozione, umiltà.
Ogni cosa che porta ad un piacere effimero, è quasi considerato peccato e per questo, ancor più la sua mente lotta contro ciò che invece il corpo desidera.
Col proseguire della storia, Alba arriverà a trovarsi divisa a metà tra le due entità e a constatare che non è in suo potere scindere carne e spirito o privarsi di una delle due.
La sua aurea di tristezza e di eterne domande la accompagnerà fino all'ultima pagina.
Carne
Un contrasto netto con la carne.
È davvero interessante la continua lotta tra ciò che lo spirito vuole e rappresenta e ciò che la carne concretamente fa.
Alba più volte si troverà a dover compiere determinate azioni corporali perché costretta e solo uno spirito saldo la potrà mantenere in auge.
Anche se, come vi anticipavo, ci sarà momento anche per vacillare e allora la carne, il primordiale prenderà per un attimo il sopravvento, spingendola poi ad una ricerca di perdono verso l'Altissimo.
Una figura invece sembra agire solo per i beni della carne, è Giorgio.
Altro personaggio chiave, caratterizzato dall'autrice in maniera magistrale. Giorgio è una persona senza morale, senza spirito, senza credo con la sola determinazione ed aspirazione verso il potere assoluto, quello materiale, quello effimero che può dar gioia alla carne ma contaminare inevitabilmente e in maniera irreversibile lo spirito.
Vi sono pochi attimi in cui vedremo qualche accenno di rivalsa dello stesso in Giorgio ma non sufficientemente importante da discernere dal resto.
Vi invito ovviamente alla lettura del testo ma anche a prestare particolare attenzione alle sua figura nell'ultima parte di racconto, credo che il libro II ci chiarirà importanti aspetti su di lui.
Probabilmente capiremo il perché il suo spirito si sia così contaminato.
Una figura che risulta molto vicina a Giorgio e che lo troviamo essere della stessa pasta, è il sommo sacerdote, Elmichi. Lo spirito è guasto e corrotto quanto basta per assecondare ogni debolezza della carne e avere un ruolo preponderante anche nei comportamenti altrui. Anche qui sarà interessante approfondire le sue capacità e ruolo.
Unitamente a questi due macro temi dei quali potremo parlare davvero per ore, appaiono ovviamente altre tematiche come l'amore verso la famiglia, la vendetta, la possessione, la solitudine.
Alba è sicuramente la figura di spicco per amore verso la famiglia e anche verso un padre che non le ha donato nient altro che sofferenza ed umiliazione.
Ci sarà spazio anche per un sentimento perverso, non vi dico di più.
La vendetta attraverso la stessa Alba ma anche Giorgio, in maniera del tutto differente.
La possessione...anche qui ci sarebbe da discuisirne per ore. Perché?
Perché essa può essere interpretata come persona posseduta dal male o come un senso di possessione verso un altro individuo.
Ciò che accumuna le due figure portanti del raccolto è la solitudine, altro grande tema del romanzo. Una solitudine che diventa insostenibile soprattutto da Alba in quel di Tartaria.
Una condizione tale da portarla a sentire la mancanza e allo stesso tempo di vergognarsene. Una condizione tale da portarla a trascurare se stessa.
Come potete capire questo libro racchiude davvero grandi tematiche, da adito a diverse riflessioni e ci porta radicalmente e prepotentemente dentro alla storia, dentro lo spirito.
Una lettura che dovete assolutamente affrontare.
DUE DOMANDE ALL' AUTRICE:
1)Che emozioni vuoi suscitare al lettore col tuo libro?
La storia strana che ho scritto non credo insegni.
Semmai squarcia, divelle, frammenta.
E, soprattutto, rende selvaggiamente liberi di essere ciò che siamo. O almeno lo spero.
2) Come inizia la tua passione per la scrittura?
La scrittura è nata da quando ho cominciato a scrivere e a leggere.
Ciò che scrivo sono io. I personaggi, le emozioni, i luoghi sono il mio stomaco e i miei polmoni.
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