domenica 6 novembre 2022

AMORI ETERNI : PIERRE & MARIE CURIE

UN AMORE PER LA SCIENZA

SCHEDA TECNICA:

Titolo: Pierre e Marie Curie 
Collana: Amori eterni
CE: Emse Italia 
Data di uscita in edicola: 5 novembre 2022
Prezzo: 7,99 euro
Per saperne di più: Clicca qui
Valutazione personale: 💥💥💥💥💥/5



LA COLLANA:

Cleopatra e Marco Antonio, Giuseppe e Anita Garibaldi, Frida Kahlo e Diego Rivera, John e Jacqueline Kennedy, Ramses e Nefertari, Marie e Pierre Curie. In qualsiasi ambito, nel mondo dell’arte, della storia, della politica, della scienza, ci sono coppie iconiche, indimenticabili, che con la loro passione hanno emozionato, incuriosito e fatto sognare un vasto pubblico di lettori. Per la prima volta in edicola un originale progetto editoriale dedicato ai grandi amori della storia. Racconti coinvolgenti ricostruiscono in modo romanzato la vita delle coppie più famose che hanno influenzato il corso della storia. Una collana di volumi monografici in un’esclusiva edizione: sofisticate copertine con sfondi floreali e dettagli color oro, stampate su carta in rilievo.


REALTÀ EMSE ITALIA:

Emse Italia, appartiene ad una importante casa editrice internazionale, specializzata nella creazione e diffusione di contenuti informativi e con sede in Spagna.

Con un catalogo molto ricco, fatto di opere destinate a diversi target, Emse commercializza i propri prodotti in tutto il mondo attraverso i più grandi gruppi editoriali nazionali e internazionali.
Dalle collezioni destinati ad un target di adulti, alle opere per bambini, lo scopo di Emse è portare le grandi idee e le discipline della conoscenza a tutti, attraverso lo sviluppo di progetti basati su un approccio innovativo in cui il massimo rigore e la componente educativa si combinano con il divertimento.





LE CITAZIONI:

"Com'è essere sposati con un genio? Non so, chiedetelo a mio marito."
Marie Curie

"Sarebbe bellissimo, anche se difficilmente credo che accadrà, trascorrere la vita l'uno accanto all'altra, tesi alla realizzazione dei nostri sogni: il tuo sogno patriottico, il nostro sogno umanitario e il nostro sogno scientifico."
Pierre Curie





COSA NE PENSO?

Pierre...mio Pierre, dice a voce alta come se, chiamandolo, lui potesse tornare da lei.

Ma facciamo un passo indietro.

È il professor Kowalski che li presenta, Maria Sklodowska e Pierre Curie. Lui rimane subito stregato da lei, per il suo cambiare di voce e di presenza al parlare di scienza, per il suo intelletto. Anche lei si sente felice all'idea di rivederlo a qualche conferenza nei giorni successivi, senza comprendere bene il perché.

Lui che a 35 anni non pensava più alle donne, con lei vicino si doveva ricredere. 
Lei che aveva deciso di chiudere col sesso opposto dopo l'esperienza con Kazimierz Zorawski.
Difatti si voleva procedere al matrimonio, se non ché la famiglia di lui, non diede il benestare ed anzi tutto il trattamento di fiducia e comunque positivo riservato a Maria che educava i loro figli per aiutare Bronia coi suoi studi, finì.
Quindi era meglio rimanere fedeli alla scienza, la conoscenza resta in confronto all'amore...ma si ritrovava spesso a pensare a Pierre anche se per lui sentiva pace, calma non le sensazioni provate per Kazimierz e ciò la disorientava.

Ma un giorno Pierre passò a salutarla al laboratorio e azzardò ad un invito per un te... giacché lei gli fornì il suo indirizzo...magari in maniera sfrontata ma non se ne pentí.
Da qui gli incontri divennero sempre più frequenti ed il rapporto divenne un'amicizia intima e sincera.
Marie, perché a Pierre piaceva chiamarla alla francese, però sarebbe dovuta rientrare in Polonia a breve con la speranza di riuscire a tornare più avanti a Parigi.
Ma Pierre non poteva più fare a meno di lei...ti sto chiedendo di sposarmi Marie. Ma io non posso farlo Pierre, non chiederlo.

Lui di certo non voleva insistere, almeno non in questo momento.
Ma il momento di tornare al suo paese per Marie arrivò, Pierre temeva di non rivederla più ma un suo messaggio per dirgli che era giunta a casa lo rincuorò... poté rispondere solo con una lettera d'amore, senza dissimulare i suoi sentimenti e lo fece il 10 agosto del 1894.

Le lettere continuarono durante tutta l'estate, in un susseguirsi di cuore e sentimento, anche da parte di Marie che sembrava alle volte lasciarsi leggermente andare. 
Pierre poi raccontò il perché di quella sua reticenza al matrimonio fino ad allora...ci capiamo anche in questo noi due?

Ma la prima soddisfazione la ebbe quando Marie confermò che sarebbe tornata a Parigi quell'autunno.

Diventarono inseparabili bisogna ammettere anche se Marie continuava a rifiutarlo.
La paura di accettare e poi finire con il soffrire era più forte di qualunque sentimento potesse provare.

Ma se lui fosse disposto a rinunciare a tutto? Se lui pur di stare assieme fosse disposto a venire anche in Polonia?
Bronia, la migliore confidente di Marie, cercava di dirle di non pensare con la paura! Sei sicura di non essere innamorata di quest'uomo Mania (nomignolo affettuoso che usavano in famiglia)?

Bronia che poteva diventare una perfetta alleata anche per Pierre che invitò lei, consorte e ovviamente la sorella, a conoscere i genitori nel Sceaux. Non fu difficile convincere Marie che era comunque curiosa di dare un volto ai signori Curie.

Di certo Pierre non era uno che si dava per vinto e, rinfrancato dall'episodio andato più che bene, continuò a rimanere accanto a Marie e a farle capire che un matrimonio non avrebbe leso ai suoi obiettivi, mai, anche se lei poteva pensarlo e anche se lui stesso in passato l'aveva pensato.
Potevano essere una meravigliosa anomalia tra migliaia di milioni di essere umani.

Ma finalmente lei parve capire, parve guardare Pierre con occhi diversi, parve rendersi conto che scuse non ne esistevano più...e all'ennesima proposta di Pierre finalmente lei asserì con un "certo che ti sposo".

Il matrimonio venne celebrato il 26 luglio 1895 con pochi intimi invitati e senza fronzoli.
E poi, biciclette alla mano, partirono senza una meta in particolare, per un viaggio di nozze che si dimostrò felice ed entusiasmante senza mai dimenticare ovviamente la scienza.

Il 12 settembre 1897 arrivò la prima figlia, Irène e nel contempo della scoperta della gravidanza, venne diagnosticato un cancro terminale alla madre di Pierre, che riuscì a vedere la sua nipotina. Morì due settimane dopo.
Pierre ne fu distrutto, Marie si sentì sopraffatta da tutte le responsabilità.
Alla fine decisero di spostarsi in una casetta più grande ed Eugène, nonno Eugène andò a vivere con loro.

Ma in tutto ciò, tra i mille impegni, la scienza aveva sempre un ruolo d'onore. Marie riuscì ad ottenere un luogo dalla scuola da usare come laboratorio. Era vecchio, malandato ma a Marie non importava.
È proprio lì che scoprì il fenomeno che chiamò "radioattività" e di conseguenza gli elementi che si possono dire "radioattivi" partendo dall'uranio ed espandendo poi le sue ricerche agli altri elementi.

Da qui ben presto, si rese conto che vi era qualcosa di ancora più radioattivo. Un nuovo elemento? Pierre si mise ad aiutarla nelle sue ricerche fino a giungere alla scoperta, quella del denominato da loro Polonio.

Ma il 26 dicembre mandarono un secondo articolo all'accademia firmato con Gustave Bemont (professore di chimica che li diede una grande mano) per un nuovo elemento, il radio.

I due coniugi, instancabili, continuarono a lavorare sull'isolazione degli elementi, cominciando ad essere conosciuto nella comunità scientifica.

Il 25 giugno del 1903 Marie, in attesa, presentò la tesi per il suo dottorato tra le congratulazioni e le lodi.
Era la prima donna ad aver ottenuto un dottorato in Scienze alla Sorbona.

Una gravidanza questa che non venne portata a termine. Le condizioni di salute sia di Marie che di Pierre non erano delle migliori, la scienza veniva prima. 

Ma in quegli anni anche importanti premi si affacciano all'orizzonte. Da pochi anni difatti, vi era il premio Nobel e Pierre scoprì di essere candidato ma senza Marie, il ché lo portò a far sapere come trovava la cosa ingiusta.
Il 14 novembre 1903 venne conferito alla coppia il premio Nobel per la fisica.

Questo portò una notorietà non richiesta e la coppia era sfinita da proposte, inviti, lettere e da quell'intrusione nella loro vita privata.
Fortunatamente però, portò anche qualcosa di positivo. L'anno successivo infatti al marito su affidata una cattedra creata appositamente per lui e venne messa a capo del suo laboratorio Marie, una Marie che scoprì di essere nuovamente in dolce attesa.
Il 6 dicembre nacque Ève.

Marie sentì di doversi riposare un po' e dedicarsi più alla famiglia che al lavoro ma Pierre invece ne era quasi ossessionato. 
I dolori aumentavano, camminava sempre peggio ma non voleva desistere.
Un giorno di pioggia a Parigi, mentre si dirigeva verso casa, non vide sopraggiungere un carro.
Giaceva così inerte uno degli scienziati più grandi di Francia.

Marie sopraffatta dal dolore, riuscì a cavarsela solo grazie all'amore per la scienza, quando nemmeno le figlie le ridonavano un sorriso duraturo. Provvidenziale fu inoltre la presenza del suocero.
Invasa dai ricordi, Marie lasciò la casa per una a Sceaux. Non tornerà a Parigi fino al 1911, alla morte del suocero.

Le venne poi offerta la cattedra che era stata del marito e fu la prima donna ad insegnare alla Sorbona. Semplicemente riprese da dove lui aveva interrotto, senza presentazioni, senza orpelli alcuni.

Iniziò poi un periodo difficile per lei tra calunnie, offese e minacce per una relazione con un uomo che era stato amico della coppia. L'ostilità che Marie ricevette però, non andò a compromettere l'arrivo di un'altra lettera per il Nobel, questa volta per la chimica.

Successivamente venne anche istituito un laboratorio ove lei potè proseguire nei suoi studi fino al 1915, che la vide con le sue petites curies, al fronte ad aiutare assieme alla primogenita ormai diciottenne. 
Nel 1935 anche la figlia Irène assieme al marito, arrivò a guadagnare il premio Nobel per la chimica.
Marie morì il 4 luglio dell'anno precedente, non fece in tempo a vedere il conferimento della figlia. Morì probabilmente per malattia in seguito alle radiazioni a cui si era esposta per anni senza protezioni.

Quanto a Ève ebbe un animo più sognatore e tra le altre cose divenne scrittrice, a lei dobbiamo la prima biografia della madre.


Un'altra bellissima coppia quella che si scopre in questo volume. Una storia bella, ricca e commovente che consiglio ad ognuno di leggere e conoscere.
Una donna ed un uomo legati dall'amore personale ma anche verso la scienza, che non ha mai smesso di lottare, di studiare, di sudare per ciò in cui credevano.

Un plauso ancora una volta alla cura del volume e alla cover davvero bella.















I MIEI PRO

Una collana bella e nuova, che racconta di amore e devozione, di passione.

Una coppia qui narrata che conoscevo poco e che mi ha entusiasmato moltissimo. Davvero tutta da scoprire.


I MIEI CONTRO

Non ne ho da segnalare, certo che no!





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Grazie grazie ancora ad EMSE Italia ❤️




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5 commenti:

  1. Una coppia con la passione per la ricerca e la voglia di sapere. Un amore che andava oltre il semplice rapporto passionale

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  2. È bello quando oltre all'amore fisico vi è in una coppia anche quello intellettuale. Condividere fini e passioni rende più completa la vita assieme.

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  3. Una lettura coinvolgente che non mi ha mai annoiato, nonostante descrivesse delle scoperte dei due Curie. Davvero una bella storia d'amore

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  4. Mi piacerebbe molto leggere la loro storia, sicuramente molto ricca e interessante.

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