domenica 30 maggio 2021

BLOG TOUR SORPRESA EXTRA : LA SMEMORATA DEI PARIOLI E ALTRI RACCONTI, Stefano Brusadelli

LA MIA INTERVISTA 

SCHEDA TECNICA:

Titolo: La smemorata dei Parioli e altri racconti 
Autore: Stefano Brusadelli
Data di pubblicazione: 15 aprile 2021
Ce: Palombi editori
Costo: cartaceo 13,30 euro 
Disponibilità: Amazon clicca qui



Per conoscere al meglio il testo partiamo dalla trama. 

TRAMA:





Dame più furbe di coloro che vorrebbero circuirle. Preti che barattano segreti di confessione con pranzi prelibati. Carriere ministeriali andate in fumo per colpa di una cravatta. Buonanime che tornano a parlare ai vivi solo per far staccare sostanziosi assegni a chi non ne ha alcuna voglia.  

Quattordici storie nere per raccontare la lotta per la vita sulla sfondo della “buona società“ di Roma. Un mondo dove la ferocia della lotta per la vita non è diversa da quella della borgata, anche se si manifesta in modo più paludato, meno cruento.

Vicende raccontate con lo stile asciutto di chi non vuole giudicare, ma è consapevole che le miserie degli esseri umani sono le stesse sotto ogni cielo. Sotto quello romano, semmai, hanno solo imparato a mascherarsi meglio.  

Storie sempre amare, anche se in alcuni casi capaci di strappare un sorriso, che si svolgono sullo sfondo dei cosiddetti “quartieri borghesi“ della città:  quelli più tradizionali, come Prati, Parioli, Camilluccia, e quelli di nuovo insediamento come Monte Sacro.

Passano in rassegna retroscena privati, dettagli imbarazzanti, piccole malefatte. E’ il “dietro le quinte” di un mondo costantemente assillato da un’esigenza di rispettabilità, e di benessere, in realtà sempre meno reali.  

Sessantasette anni dopo  i Racconti romani di Alberto Moravia, un altro ritratto della borghesia romana; che allora andava compiendo la sua parabola di ascesa, sia dal punto di vista economico che da quello sociale, mentre oggi appare in forte ripiegamento come del resto tutta la città.




MA VENIAMO A NOI :

Ho avuto l'enorme piacere nonché onore, di poter porre le mie domande all'autore. 

Ecco qui sotto come si racconta Stefano Brusadelli. 






1)Devo farLe una prima domanda che reputo d’obbligo in queste circostanze: in che modo e quando si è appassionato di scrittura?

Dagli anni della scuola. Credo sia una passione nata per riflesso di quella per la lettura. Ho poi scelto il giornalismo per trasformare una passione in un mestiere. L’attività da scrittore – che ho iniziato relativamente tardi -  è la prosecuzione di un percorso che in fin dei conti lega lettura, scrittura, giornalismo e narrativa: appassionarsi alle infinite declinazioni che possono assumere le esistenze umane.

2)Il suo passato giornalistico l’ha aiutata nella stesura di questi eclettici racconti?

Senza dubbio. Credo che il racconto, per la necessità di economizzare parole nella descrizione dei luoghi e dei personaggi, e per la necessità di mantenere un ritmo veloce di scrittura, sia la forma narrativa più affine al giornalismo.

3)Da buon romano, ha scelto proprio la capitale come sfondo del suo testo. Ma qual è il luogo che preferisce e dove si sente più a casa?

A Roma ho le mie radici. Ho bisogno delle pietre di questa città come del corpo di una persona cara. La mia seconda patria è la Sardegna. La Barbagia, e Dorgali, anzitutto. L’amore per mia moglie Margherita, che lì è nata, ha generato l’amore per quei luoghi. A Roma c’è tutta la bellezza che il genere umano ha saputo creare; in Barbagia tutta la bellezza che ha saputo creare la natura.

4)Nei quattordici racconti che compongono l’opera, vengono portate alla luce molte personalità. Ha tratto ispirazione da persone a Lei vicine o da qualche vicenda personale?

I materiali da costruzione della mia narrativa – come credo di ogni altra – sono certamente la mia vita e ciò che negli anni ho visto accadere intorno a me. Ma in questi racconti non c’è nulla di autobiografico, o di cronachistico. Ogni storia è stata costruita utilizzando frammenti di vero, ma combinati tra loro in modo da creare vicende del tutto immaginarie ancorché  verosimili. E’ infinita la possibilità di immaginare quelle combinazione di caso e di volontà che sono le esistenze umane.

5)In ogni racconto si vuole evidenziare come l’animo umano sia facilmente corruttibile o impressionabile, come si imbarchi una lotta privata con alle volte, problemi inesistenti. Quale ritiene essere la motivazione che spinge l’uomo verso certi lidi?

Il meccanismo narrativo che è alla base di questa raccolta – come del resto della precedente, Piccole Atrocità - è la fragilità di quella particolare impalcatura fatta di affidabilità e di rispettabilità, che dovrebbe sostenere le esistenze che si definiscono borghesi. Basta un nonnulla, basta che qualcosa mini le certezze che sono alla base di tale impalcatura, e tutto crolla, portando a comportamenti odiosi, ai confini della criminalità. Siamo di fronte a crimini, anche se non scorre il sangue; e talvolta persino più riprovevoli dei crimini di sangue.

6)Ora una domanda inversa: quale genere, da lettore, è il Suo preferito?

Amo i racconti americani del Novecento: John Cheever, Raymond Carver, Alice Munro su tutti. E la prosa di Simenon, grande romanziere penalizzato (paradossalmente) dall’invenzione del commissario Maigret. Difficile usare meno parole per produrre più immagini nella mente del lettore.

7)Come definirebbe il Suo scritto con tre parole?

Se mi abbuona articoli e preposizioni articolate: una discesa negli scantinati della rispettabilità.

8)Quale messaggio vuole che rimanga a chi legge le sue parole?

Non pretendi di lanciare messaggi. Mi piacerebbe stimolare – oltre ovviamente al piacere di leggere storie - qualche riflessione (andando in questo caso ben al di là del testo) su un passaggio storico che oggi in Europa vede quella che un tempo si individuava abbastanza facilmente come borghesia alla prese con una crisi di senilità probabilmente fatale.

9)Ha già in mente o sta già lavorando a un nuovo testo?

Ho appena finito un romanzo. La struttura è quella del noir, ma il tema è il rancore. E in particolare quelli che ci accompagnano dalla giovinezza.

10)E giuro ultima domanda, preferisce scrivere racconti brevi o romanzi avendone pubblicati di entrambi i generi?

Come le dicevo, sono due sport diversi. Vorrei mantenere il più a lungo possibile la capacità di praticarli entrambi. 

 






Rimanere sintonizzati perché a breve uscirà la recensione. 


Ancora grazie infinite a Stefano Brusadelli per la Sua professionalità e gentilezza. 






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Un grazie a Matilde Bella che mi ha nuovamente coinvolto. 












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5 commenti:

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